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La Sardina Santori: 'Pd, tra Bonaccini e Schlein non so chi scegliere'

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'Stimo entrambi, si troverebbero a fare il segretario di un organismo, di un corpo che ad oggi non è in forma'


La Sardina Santori: 'Pd, tra Bonaccini e Schlein non so chi scegliere'
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Stefano Bonaccini o Elly Schlein per la segreteria del Pd? Mattia Santori non saprebbe chi scegliere: 'Avrei grossi problemi perchè stimo entrambi', afferma il fondatore delle Sardine, oggi consigliere comunale a Bologna come indipendente nel gruppo del Pd, intervistato oggi a 'Un giorno da pecora' su Rai Radio1.
Santori, che ha deciso di iscriversi al congresso del Pd ma non al Pd stesso, esclude intanto una sua candidatura alla carica di segretario: 'Assolutamente no, però visto che sono tra quelli che ha chiesto di fare una costituente che non fosse solo un dibattito sull'ennesimo segretario, nel momento in cui questa richiesta è stata accolta mi sembrava corretto partecipare per far sì che il nuovo Pd fosse un po' diverso dal vecchio'. Ma chi sosterrebbe Santori tra Bonaccini e Schlein? 'Se si candidassero domani, nessuno dei due - è la risposta - perchè purtroppo si troverebbero a fare il segretario di un organismo, di un corpo che ad oggi non è in forma'.



Se invece si candidassero 'dopo il congresso costituente e dopo una riflessione sulla modalità, sulla struttura, sull'obiettivo e sulla direzione del partito', allora 'io avrei grossi problemi perchè stimo entrambi e ho lavorato con entrambi', afferma Santori, schivando così le battute sul governatore: 'Non è vero che Bonaccini è di centrodestra, dai, l'ho visto lavorare e ci lavoro spalla a spalla'. Nel frattempo, Santori è stato eletto in Comune dalle liste Pd così come nel caso di Pier Ferdinando Casini per il Parlamento. 'Credo di aver fatto più bene io al Pd che Casini', afferma l'ex Sardina, perchè 'ho portato almeno un po' di persone a sostenere una campagna elettorale tutta in salita. Casini viene eletto ormai per la seconda volta e poi va col Terzo polo a Milano a chiedere di candidare Letizia Moratti'.

La distanza è tale che 'non ho votato Casini a Bologna', rivela Santori: cioè 'non ho votato la coalizione di centrosinistra al Senato, perlomeno, l'ho votata alla Camera perchè c'erano Valentina Cuppi, Elly Schlein...'. Santori però non dice per chi ha votato al Senato, limitandosi ad assicurare che 'ovviamente non ho votato centrodestra'. Santori, poi, afferma che toglierebbe la parola 'partito' dal nome del Pd: perchè 'partito prevede delle correnti, è un fatto. Partito è gerarchico, è legato a strutture di potere che difendono strutture di potere'.

A Santori piacerebbero formule come 'politica plurare' o 'plurale e democratico', insomma 'ci dev'essere un concetto di pluralità, perchè la grande forza del Pd è essere oggi la più grande comunità politica in Italia'. Ma i dem dovrebbero allearsi con il M5s o il Terzo polo? 'Se il Terzo polo è Carlo Calenda e Matteo Renzi, per me la faccenda è già risolta: Cinquestelle tutta la vita. Poi chiaro che se un giorno i leader del Terzo polo smetteranno di ammirare solo loro stessi- aggiunge Santori- forse si potrà fare un discorso plurale, io ad oggi una coalizione con Calenza e Renzi, che sono il più grande esempio di narcisismo politico che c'è in Italia, non la farei'.
E infine: Santori sosterebbe la corsa di Moratti in Lombardia? 'C'è un problema di metodo, non si capisce perchè Calenda e Renzi devono decidere il candidato di coalizione', risponde il consigliere comunale.

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 


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