Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Alle elezioni del 2019 a Modena Sinistra per Modena raccolse 7373 voti, pari a quasi l'8% dei consensi. Un risultato importantissimo che permise a Muzzarelli di evitare il ballottaggio ottenendo il 53% al primo turno e che venne ricompensato, giustamente, con due assessorati. Ora, dopo tre anni e mezzo, questo partito, insieme ad Articolo Uno, dice chiaro e tondo che gli assessori di riferimento in giunta non rappresentano più la base elettorale e chiedono al sindaco di trarne le conseguenze.
E il sindaco cosa fa? Prova a mediare? Ipotizza un rimpasto? Cerca un dialogo? No. Se ne disinteressa completamente. Con una nota ufficiale ringrazia tutti, ma dice che gli assessori (Andrea Bosi e Roberta Pinelli) restano saldamente al loro posto perchè hanno 'storie e competenze richiamano mondi e ambienti della città che debbono continuare a essere rappresentati in giunta'.
Ora, la risposta era prevedibile, ma a ben vedere è politicamente stupefacente.
Al di là della figuraccia di Articolo Uno e Sinistra per Modena messe a tacere e condannate a una irrilevanza totale con un comunicato e una 'Lettera', è stupefacente come il sindaco possa disinteressarsi completamente di una forza politica determinante per la sua elezione e per la sua stessa maggioranza consigliare (Sinistra per Modena, ricordiamo ha tre consiglieri).
E' stupefacente come i suddetti assessori possano restare al loro posto e lavorare come nulla fosse nonostante questa sfiducia netta e precisa. Ed è stupefacente come uno di essi sia in procinto di candidarsi alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco del 2024 e che sia talmente già incardinato nel Pd da sostenere la mozione congressuale di una dei candidati alla segreteria nazionale (la Schlein).
E' stupefacente come le regole della politica vengano soffiate via in poche parole dalla volontà dell'uomo solo al comando che, consapevole della mancanza di una alternativa e della debolezza degli alleati, non prende minimamente sul serio le loro critiche e prosegue come nulla fosse. A Modena non si discute. Nè dentro nè fuori dalla maggioranza. Questa è la lezione che viene impartita oggi da Muzzarelli. Il Pug, il documento che disegna la Modena dei prossimi decenni, non piace a una fetta della stessa maggioranza? Pazienza, si tira dritto. Perchè a Modena si fa così. Si decide e si fanno cose. L'opposizione tanto è divisa e la maggioranza si affida all'uomo della provvidenza per tenere insieme un elettorato fedele da sempre. Oggi l'uomo della provvidenza è Muzzarelli, domani si vedrà.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>