Magazzino Coop Anzola, i lavoratori: 'Da eroi a merce da rottamare'
La lettera: 'Negli anni molti di noi hanno dato la loro salute per servire la Coop con onore e professionalità affinchè ad ogni supermercato arrivasse la merce'
Nel frattempo i lavoratori hanno scritto una lettera ai vertici di Coop Alleanza 3.0 (nella foto il neo presidente Mario Cifiello), inviata per conoscenza sempre a Bonaccini. Ecco il testo della lettera.
Salve carissimi dirigenti della Coop Alleanza 3.0,
a scrivervi, nella speranza che questa lettera arrivi diritto al vostro cuore, sono i 200 lavoratori in appalto di Anzola Emilia. Vorremmo vi metteste una mano sulla coscienza, affinché venga rivisto il vostro progetto di ristrutturazione del magazzino Coop Adriatica ad Anzola Emilia dove per 20 anni oltre 200 lavoratori e altrettante famiglie hanno servito voi e i vostri soci coop.
Gentilissimi dirigenti e intero mondo Coop, sembrano lontani anni luce i mesi passati, quando nel pieno della pandemia ci avete chiamato eroi perchè stavamo assicurando generi e viveri alimentari a tutti i soci coop. Eppure ora ci avete scaricato senza un briciolo di coscienza, come spazzatura tutti i nostri anni di lavoro sono stati gettati dentro ad un pozzo senza fine.
Per noi lavoratori essere etichettati come 'in appalto' conta poco: noi abbiamo servito la coop per oltre 20 anni di appalto da una cooperativa ad un'altra da un'azienda all'altra. La Coop c'era sempre, per noi ha sempre rappresentato un gigante, un colosso delle catene supermercati: era la nostra forza il nostro garante per un lavoro fisso fino alla pensione ed invece, come un fulmine a ciel sereno, ci sta lasciando per strada. La Coop era come una mamma per noi e una mamma non può lasciare alla deriva i suoi figli. Quando abbiamo saputo che dal prossimo ottobre la Coop voleva iniziare i lavori per rimodernare il cantiere, mai e poi mai avremmo pensato che di noi la Coop se ne sarebbe fregata completamente preoccupandosi solo dei suoi dipendenti diretti che ormai da anni non fanno piu quel lavoro 'sporco' che invece noi, si sa, facciamo: i facchini. Con gli anni molti di noi hanno dato la loro salute per servire la Coop con onore e professionalità affinché ad ogni supermercato arrivasse la merce richiesta. Eppure tutto questo non è serivito a niente. Con queste scelte si stanno mandando padri di famiglie nel panico totale, nella disperazione: molti di noi non vivono più tra mutui, affitti bollette e figli da crescere.
Perché, Coop, stai facendo tutto questo? Senza un briciolo di compassione, parliamo più di 200 lavoratori. Nel tuo Dna, Coop, hai un codice etico e non pensiamo vi sia la regola di abbandonare i tuoi lavoratori o chi ha servito per te dando tutto.
Ecco perché in tutti noi c'è ancora una speranza: che la Coop possa ricordarsi di noi. Anzola è e sarà sempre casa nostra, qui abbiamo costruito la nostra vita, sono nati i nostri figli grazie al lavoro su cui abbiamo potuto contare. Non chiederemo mai pietà, noi siamo e resteremo grandi lavoratori, grandi uomini e donne libere che, in un giorno di settembre, da eroi sono diventati improvvisamente merce da rottamare. La nostra dignità non la venderemo a nessuno: siamo certi che chi leggerà questa lettera avrà almeno un attimo di riflessione per quello che stiamo vivendo in queste ore.
Con affetto e stima
I lavoratori di Anzola
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