Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato alle 10.40 a Modena all'inaugurazione del convegno internazionale in ricordo di Marco Biagi, il professore ucciso dalle nuove Br il 19 marzo del 2002. Mattarella ha salutato le autorità locali, il prefetto Maria Patrizia Paba, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il governatore Stefano Bonaccini, il presidente della Provincia Gian Domenico Tomei, e ha partecipato al convegno internazionale Unimore dedicato a Biagi, aperto dall'inno nazionale. Presente in prima fila Marina Orlandi, la vedova di Biagi, e il figlio minore, Francesco.
'Vorrei sottolineare anche la grande importanza del ruolo delle rappresentanze sociali, dei corpi intermedi, che supera la pur fondamentale dimensione dell'ambito delle relazioni del lavoro, perche' riguarda in realta' anche la salute del tessuto democratico del nostro Paese.
Rappresentanze sociali e corpi intermedi sono realta' in cui i cittadini si riconoscono: la loro emarginazione o la loro attenuazione di ruolo rende piu' fragile la societa' ed espone maggiormente i cittadini a essere vulnerabili rispetto alle incertezze, alle insicurezze e alle paure che inducono alla chiusura in se stessi'. Il capo dello Stato sottolinea dunque 'il ruolo delle rappresentanze sociali, in corso di modifica e rielaborazione', perchè 'la realta' cambia ed è in via di cambiamento ancor più radicale', quindi la rappresentanza 'deve trovare nuove modulazioni e articolazioni'.
'Marco Biagi era un uomo di dialogo, era un docente che amava l'insegnamento e il suo rapporto e confronto con gli studenti. Uno studioso che approfondiva i temi della sua disciplina, avvertendo, con grande consapevolezza, che quell'equilibrio mirabile disegnato dalla nostra Costituzione richiede che ci si preoccupi costantemente di evitare che nascano ferite nella coesione sociale, di intervenire costantemente per sanarle, di ridurre le fratture sociali e rimuoverle'. Per questo, prosegue il capo dello Stato in sala, 'i brigatisti assassini lo hanno ucciso, nel loro folle disegno di esasperare le contrapposizioni e le tensioni: chi si preoccupava di cucire, di legare, di far crescere la coesione era un ostacolo'. Così, aggiunge Mattarella, 'è stato per altri docenti come Ezio Tarantelli e Massimo D'Antona, anche loro giuslavoristi, o per altri docenti, profondi, curiosi e miti, come Roberto Ruffilli, in questa regione'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>