Sul tema dell'immigrazione e della cittadinanza oggetto dell'omelia del Vescovo si arriva allo Ius Soli: 'Un provvedimento che se al governo, riporremmo tra i primi punti della nuova legislatura. Ma riportandolo sui binari del dialogo e fuori dallo scontro politico. Non sarebbe stato giusto e possibile approvare un provvedimento così ricorrendo alla fiducia'
'E' opportuno ricordare che 80 anni fa in seguito alle leggi fasciste per la difesa della razza molti italiani ebrei furono costretti a emigrare specialmente negli Stati Uniti - ha detto il vescovo Erio Castellucci - e che molti altri prima e dopo di loro non ebrei dovettero espatriare perché perseguitati politicamente pochi giorni dopo la pubblicazione delle leggi leggi razziali'.'Non c'è motivo di parlare di invasione, né tantomeno di invasione islamica - aveva detto nella sua lettera il vescovo -. Ciò non significa affatto sottovalutare i lati problematici, gli eventuali contraccolpi psicologici negativi e alcuni comportamenti deviati, che vanno bloccati e puniti da qualunque parte vengano e che sono ovviamente favoriti da situazioni di instabilità, mancato impiego, precarietà abitativa e indisponibilità economica. Purtroppo la carenza di normative adeguate crea dei vuoti legislativi, per cui i migranti e i rifugiati, in alcune fasi della loro permanenza, non sono tutelati adeguatamente nemmeno per l'assunzione di un lavoro temporaneo e si trovano spesso in condizioni di ozio forzato, che nuoce a loro e ai cittadini italiani e favorisce condotte illegali, talvolta dentro a reti di malavita e sfruttamento gestite da organizzazioni senza scrupoli. Viene spesso riferito un dato che fa pensare: sulle circa 57.000 persone detenute in Italia, un terzo sono di origine straniera; e spesso questo fatto provoca considerazioni xenofobe. Ma per interpretarlo bene, occorre sapere - senza diminuirne la portata - che il 90% dei cittadini italiani incriminati o condannati ha la possibilità di ottenere misure alternative alla detenzione, cosa che è possibile solo al 10% degli stranieri incriminati o condannati. Anche in considerazione di questi delicati fenomeni, dovremmo tutti concorrere ad invocare e provocare interventi legislativi adeguati e prassi più snelle e meno burocratizzate, per rendere più agevole l'ottenimento dei permessi di soggiorno e le verifiche per la concessione dello status di rifugiato'.
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