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Il Pd si mobilita per capire dal neo ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in che modo il Governo intenda procedere col nuovo Centro per i rimpatri di immigrati dell'Emilia-Romagna a Modena. Dopo le discussioni dei mesi scorsi e le condizioni poste dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli (agenti dedicati, controlli degli enti locali e rispetto dei diritti umani) la prefettura resta in attesa di indicazioni operative ma per ora tiene banco la polemica.
Se pare che col nuovo Governo Lega-M5s i Cpr possano tornare ad assomigliare di piu' ai vecchi Cie, il senatore modenese Pd Edoardo Patriarca annuncia un'interrogazione al neoministro Salvini sul rispetto delle garanzie chieste dal territorio. 'La questione della riapertura di un centro per i rimpatri a Modena non puo' essere decisa in beata solitudine da questo Governo.
Il nostro territorio ha chiesto garanzie precise e, nei prossimi giorni, interroghero' il ministro dell'Interno Salvini per capire le intenzioni su Modena e ribadire le nostre richieste, frutto, purtroppo, di esperienze precedenti del tutto negative', premette Patriarca. Che continua: 'All'inizio della precedente legislatura, assieme ai colleghi modenesi, avevo personalmente visitato il centro di via Lamarmora: da centro di transito era stato trasformato in un centro di detenzione dove venivano violati i diritti dei trattenuti, dove non erano rispettate le tutele dei lavoratori impiegati, che drenava uomini e mezzi delle forze dell'ordine locali'. Insomma, 'quella situazione non puo' ripetersi', rimarca il parlamentare dem.
Nel suo progetto, l'allora ministro Marco Minniti aveva previsto precisi limiti alla capienza dei Centri per i rimpatri 'e altrettanto netti limiti alla permanenza delle persone', richiama Patriarca aggiungendo: 'Oltre a queste garanzie, Salvini, che, almeno a parole, loda in continuazione Polizia e Carabinieri, dovra' impegnarsi a che alla riapertura del Centro corrispondano forze dell'ordine aggiuntive in modo da non sguarnire i presidi del territorio. Come Partito democratico vigileremo affinche' non vengano adottate decisioni irricevibili e penalizzanti, bypassando le nostre istituzioni'.
Redazione Pressa
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