Mirandola, il Pd parla di sicurezza. L'assessore Lega si arrabbia, Siena: 'Quanta stizza'
'Caduta di stile con un’uscita stizzosa e di basso livello su un argomento che invece richiederebbe competenza ed equilibrio'
'Ho preferito fino ad ora evitare commenti sulle dichiarazioni propagandistiche diffuse dalla sinistra mirandolese – afferma Donnarumma (nella foto col sindaco Budri) – perché credo che la miglior risposta alla politica urlata sia il lavoro concreto, silenzioso, ma costante. Tuttavia, di fronte a un livello di ipocrisia senza precedenti, ritengo doveroso intervenire. Si sono schierati contro la chiusura del campo rom, contro il potenziamento della Polizia Locale, contro gli investimenti per l’introduzione di sistemi di videosorveglianza all’avanguardia e l’implementazione dei varchi di controllo automatici, arrivando persino a ridicolizzare un’infrastruttura tecnologica che oggi rappresenta un presidio reale per la sicurezza urbana, definendola “sala var”. Hanno criticato anche l’istituzione dell’unità cinofila e tentato di strumentalizzare l’aumento dei turni serali della Polizia Locale, misure che invece rispondono a una domanda concreta della cittadinanza. Ora, improvvisamente, organizzano incontri pubblici per presentare soluzioni che in passato hanno sistematicamente avversato. È legittimo chiedersi con quale coerenza si presentino oggi a parlare di sicurezza'.
'Particolarmente grave è la scelta di invitare come relatore l’ex comandante e direttore generale del Comune di Modena (Valeria Meloncelli). Portare a Mirandola un rappresentante di una città dove – dati alla mano – l’insicurezza è altissima e i reati in continuo aumento, non è solo una provocazione, ma un’offesa all’intelligenza dei nostri cittadini, così come chiamare l’ex Comandante locale scelto dal sindaco Costi e sostituito da Maino Benatti. Se quello è il modello di sicurezza che vogliono proporre, allora è chiaro che viviamo visioni diametralmente opposte di città e di amministrazione'.
Immediata la replica del consigliere di opposizione Giorgio Siena.
'Il Pd ha organizzato un incontro sulla sicurezza, come partito può farlo e invitare pure chi gli pare. L’assessore leghista, se tiene alla sicurezza, dovrebbe rallegrarsene e anche partecipare. Invece no. Ovviamente il Pd non ha bisogno di difese, ma quello che non si può sentire è la caduta di stile con un’uscita stizzosa e di basso livello su un argomento che invece richiederebbe competenza ed equilibrio - afferma Siena -. L’assessore è disturbato dal fatto che qualcuno, che non sia lui e il suo leader, parli di sicurezza, e arriva anche alla menzogna: è falso che abbiamo votato sempre contro, ci sono le delibere. Anche con l’attuale maggioranza la possibilità di confronto non esiste. La legislatura scorsa avevo dichiarato che non avrei più parlato di sicurezza perché solo a citare la parola “mettevano le mani alla fondina”, altro che confronto. Perché la sicurezza deve essere un loro dominio. I cittadini hanno bisogno di protezione che si fa con strumenti diversi e coordinati in modo consapevole, sapendo che un evento qualsiasi può infrangere la tranquillità, far sentire insicuri e in qualsiasi momento. E quello che si vede oggi della Polizia Locale è l’enorme impegno di mezzi e risorse, tutto per uscire dalla Unione, facendo di Mirandola un comune più piccolo, più povero e più solo, al punto che non si possono permettere neppure una certificazione di qualità. In altri tempi la Polizia locale era riconoscibile, si conoscevano per nome, avevano un rapporto con la città, con i suoi luoghi e con i suoi cittadini. Oggi sono più del doppio ma chi li vede? A parte mezzi nuovi e moderni girare per le strade, ogni tanto. Molta facciata di auto propaganda, tra visite di sottosegretari e autoincensamenti. Si può dubitare che il peso di questo sproporzionato investimento, a parte gli esibizionismi da parata, abbia prodotto qualche risultato tangibile, a esclusione delle entrate da sanzioni che nel bilancio devono triplicare? Quando verranno ne daremo il giusto riconoscimento.
Nel suo schema mentale l’assessore vede la sicurezza di destra e quella della sinistra. Mi dispiace ma non siamo in questo schema: è un problema di intelligenza politica e talvolta di buon senso, per questo non esiste confronto'.
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