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Tutto come previsto. L'approvazione del documento che definisce l'uscita di Mirandola dall'Unione modenese comuni dell'area nord è solo rimandata di una/due sedute del Consiglio Comunale. Forse già alla seduta del 22 prossimo.
Una seduta, quella di ieri sera, nell'aula consigliare del Municipio di via Giolitti, a Mirandola (per la prima volta in presenza e con la diretta streaming), che doveva, per la forza (o la debolezza), dei numeri, finire così. Con una fumata grigia. Su una delibera, forse la più importante degli ultimi 15 anni per il comune capofila e per l'intera Unione, per decretare l'uscita di Mirandola dai comuni modenesi Area Nord. Votata dalla maggioranza (Lega e Fratelli d'Italia che insieme fanno 11 voti), che ieri sera non sarebbe stata sufficiente per l'approvazione. Come previsto. Una tale delibera necessitava infatti, almeno per il primo passaggio consigliare, della maggioranza dei due terzi del Consiglio comunale, per essere approvata.
A meno di un cambio di rotta e di idea, alquanto improbabile, del M5S.
Ieri sera sarebbero stati sufficienti dodici voti. La maggioranza, anche se compatta e tutta presente, non sarebbe potuta andare oltre agli undici voti. Ed è così che la Delibera che definisce le ragioni dell'uscita, illustrata dal sindaco Alberto Greco, ha avuto il via libera politico della maggioranza Lega - FDI ma non quella numerica prevista. Che, per la prima seduta, è prevista per i due terzi. Insomma, tutto come previsto. Perché con quei numeri si sapeva che la Delibera, ieri sera, difficilmente sarebbe potuta passare.
Si sapeva che il gruppo PD avrebbe votato contro, e vane, da parte della maggioranza, sarebbero state le speranze di avere i voti, (su un passaggio così fondamentale, contestato dai consiglieri di minoranza per non avere avuto le prove di quanto conveniente l'uscita sarebbe per Mirandola), dei gruppi del M5S e di Più Europa.
E così, con gli stessi numeri, ma a tappe forzate, visto l'obbligo di approvare tutto entro il 30 giugno (in alternativa la maggioranza dovrebbe aspettare un altro anno per riprovarci), la maggioranza chiederà la convocazione, nei tempi più stretti possibili, di una nuova seduta, per rivotare la delibera nel momento in cui non saranno più necessari i due terzi del consiglio per l'approvazione. Ma solo la maggioranza semplice. Quella che c'è, definita dalla Lega, con il supporto di Fratelli d'Italia, rappresentata dal Consigliere Marian Lugli, firmatario di una mozione che sarà approvata nella prossima seduta del 22 con il supporto della maggioranza e con la quale si chiedono garanzie per i comuni più piccoli e di puntare, anche nel momento in cui Mirandola non sarà più nell'unione, di stipulare con loro specifiche convenzioni sulla gestione dei servizi.
G.G.