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'Le ordinanze per il contenimento dell'inquinamento atmosferico del Comune di Modena sono inefficaci. Da una verifica che ho fatto tramite accesso agli atti, risulta che, durante i sette mesi in cui era vigente l’ordinanza “Liberiamo l'aria” nell’inverno 2023-24, il numero delle sanzioni comminate ai veicoli legato a questa manovra sia stato pari a zero'. E' quanto dichiara Andrea Mazzi, consigliere comunale, capogruppo di Modena in ascolto, in merito alle ordinanze che limitano la circolazione dei veicoli nell’area del centro abitato e l'utilizzo di biomasse legnose come combustibile dei generatori di calore domestici.
'Sono stati controllati 40 veicoli al mese, poco più di uno al giorno. – spiega Mazzi – Il sistema di controlli è molto blando ed inefficace nel garantire un effettivo rispetto dell’ordinanza svuotandola di fatto di contenuto.
In questo contesto è ragionevole ritenere che l’effetto sulla riduzione delle emissioni sia pressoché nullo'.
'Ho fatto un accesso agli atti perché troppo spesso si adottano provvedimenti senza poi valutarne i risultati. – spiega Mazzi – I dati a disposizione mostrano che queste misure non solo non hanno alcuna efficacia, ma sono pure discriminatorie verso quelle fasce di popolazione a basso reddito che non si possono permettere automobili di recente costruzione che sono meno inquinanti. Non possiamo obbligare le persone a cambiare auto. Inoltre sappiamo che la principale fonte di particolato è il consumo energetico per il riscaldamento delle case, delle fabbriche, dei negozi e degli edifici delle istituzioni. A breve presenterò un’interrogazione per chiedere all’Amministrazione quanto è costata questa campagna, considerato che ogni anno essa è accompagnata da un'intensa attività di comunicazione, poichè si tratta di un utilizzo di risorse pubbliche inefficace'.
'Propongo di usare le risorse – conclude Mazzi – per ulteriori incentivi all’acquisto di impianti di riscaldamento meno inquinanti. Inoltre chiedo che il Comune solleciti la Regione ad abbandonare queste misure impopolari e socialmente inique'..
Redazione Pressa
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