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'Modena, il centro storico non si spegne. Basta chiusure e annunci, servono soluzioni vere'

'Modena, il centro storico non si spegne. Basta chiusure e annunci, servono soluzioni vere'

Parisi: 'Servono più controlli, più presidio, più manutenzione e più collaborazione con i cittadini e le attività'


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'Per combattere il degrado e migliorare la sicurezza urbana dobbiamo rendere vivo il centro storico, non svuotarlo. Invece il Sindaco Mezzetti e l’Assessora Camporota continuano con la politica delle chiusure e degli annunci, mostrando un’assoluta incapacità nel gestire la sicurezza della nostra città'. Così il consigliere comunale Katia Parisi (Modena Civica) commenta con durezza la decisione dell’Amministrazione di imporre una nuova stretta sui dehors e sulle attività serali in centro storico.
'Prima i parchi chiusi, poi i sottopassi, ora la movida nel mirino. Tra poco cosa arriverà? Il coprifuoco? – prosegue Parisi – Serve una visione, non un susseguirsi di provvedimenti emergenziali. Le aree frequentate e vissute sono le più sicure: svuotare la città di persone e attività significa solo peggiorare il senso di insicurezza e abbandono'. Il consigliere sottolinea inoltre la mancanza di chiarezza e coordinamento da parte dell’Amministrazione: 'Emblematico è il caso del sottopasso Benfra: alla mia interrogazione, l’assessore Camporota aveva annunciato la chiusura totale ignorando che il passaggio pedonale restava aperto. Una risposta contraddittoria che dimostra confusione e superficialità'.

Parisi annuncia la presentazione di una interrogazione urgente per chiedere conto al sindaco e alla Giunta: dei criteri con cui verranno effettuati i controlli sui dehors e le eventuali sanzioni; delle misure di sostegno ai commercianti e agli operatori economici del centro; dei dati oggettivi che giustificano le nuove limitazioni alla movida; delle valutazioni sull’efficacia di queste politiche rispetto alla sicurezza urbana.
'Una città viva è una città sicura. La risposta al degrado non può essere la chiusura dei luoghi della socialità – conclude Parisi –. Servono più controlli, più presidio, più manutenzione e più collaborazione con i cittadini e le attività. È su questo che Modena deve tornare a investire, non sulle serrande abbassate e sulle ordinanze punitive'.

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