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Trasferire le fonderie nell’ area Nord del Comune di Modena (grosso modo si intende l’area del Comune di Modena a nord della via Emilia), significa sommare le emissioni in atmosfera delle fonderie a quelle dell’inceneritore, oltre a tutte le altre attività già presenti nei comparti Modena Nord, Torrazzi e Modena Est. L’ampiezza e significatività di area di ricaduta delle emissioni inquinanti dell’inceneritore è stata confermata dal Tar di Bologna con la sentenza n.3365 del 2007, area che comprende anche i Comuni di Nonantola, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Soliera e Castelfranco E. oltre a Modena. A seguito di tale sentenza, ai suddetti Comuni è stato richiesto il loro esplicito consenso all’arrivo delle emissioni inquinanti dell’ inceneritore sul loro territorio, consenso allora fornito. In tema di salute ed emissioni dell’inceneritore, il comunicato ufficiale della Regione E.
R.
del 02-12-2011 segnala a seguito della ricerca Moniter: “ un modesto eccesso di Linfomi non Hodgkin a Modena” che “…nel suo insieme l’impatto degli inceneritori è contenuto, ma non è nullo…”
Questo il pesante quadro generale dell’area Nord del Comune di Modena. Meglio di mille parole quando in questo contesto…
Si pensa di aggiungere qualcosa del genere…
Generando un impatto così:
In questo quadro di pesante inquinamento atmosferico nell’area Nord, sarebbe necessaria estrema cautela anche solo a ipotizzare l’inserimento di nuove fonti emissive. Invece a Modena, il 30-03-2018, la delibera di Giunta n.130/2018 indica Navicello, come prossimo sito delle fonderie, passando tale indicazione alle Fonderie Cooperative per le successive fasi progettuali e autorizzative. Tale indicazione è basata anche su uno specifico Studio del Comune di Modena del 26-03-2018.
In questo studio NON viene in alcun modo preso in considerazione l’inquinamento atmosferico generato sia dall’inceneritore che dalle altre fonti inquinanti già presenti quali zincature e logistica. Chiediamo che questa “assenza” venga sanata e considerata nel processo di valutazione della nuova area, anche in una ottica di equa ripartizione dei carichi ambientali nel territorio del Comune di Modena.
Nello Studio vengono valutati ben 8 possibili siti nel Comune di Modena e di ognuno si elencano i pro e i contro per una decina di caratteristiche, ad esempio dimensioni dell’area, distanza dalle autostrade, fonti energetiche... Non si trova, tra i motivi presi in considerazione nella valutazione del sito, l’inquinamento atmosferico:
1- Le emissioni dell’impianto stesso e le relative ricadute sui residenti e sulle colture.
2- La somma delle suddette emissioni con le altre preesistenti in zona: le zincature, l’inceneritore più grosso dell’Emilia Romagna, le discariche, per poterne valutare l’effetto sulla salute delle persone.
In questo modo, per i residenti, si vanifica ogni speranza di miglioramento di qualità dell’aria, processo cominciato faticosamente una ventina di anni fa con la chiusura delle Fonderie Riunite, delle Acciaierie Ferriere e delle Fonderie Corni, tra le zone Sacca e Crocetta, attività che uscite dalla porta rientrano dalla finestra.
Ci sono molti altri importanti elementi da considerare: la necessità effettiva di fare questo investimento di realizzazione di una nuova fonderia, il consumo di suolo agricolo a vocazione di qualità e l’impatto sulle colture locali, oltre all’impatto degli inquinanti sul territorio dei Comuni limitrofi, Nonantola in particolare.
Silvano Guerzoni - presidente Comitato Modena Salute Ambiente