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Degrado, scarsa manutenzione e sporcizia. Il parco Amendola di Modena, un tempo fiore all’occhiello della città, versa in una situazione di abbandono evidente e a portare il caso alla attenzione della giunta con una interrogazione ad hoc, corredata di immagini fotografiche, sono i consiglieri comunali Elisa Rossini (Fdi) e Andrea Mazzi (civici).
’Nel corso degli anni le manutenzioni si sono ridotte, numerosi elementi sono stati rimossi ed oggi il parco versa in uno stato di grave abbandono - scrivono Rossini e Mazzi -. Oggi il parco presenta problematiche diffuse’. Di qui un lungo e documentato elenco da parte dei due consiglieri.
Il lago più a nord presenta un problema di tenuta dell’impermeabilizzazione, di conseguenza l’acqua del lago si infiltra nel terreno sottostante; pertanto, il livello del lago è sempre anormalmente basso, con conseguente emersione a vista delle fondazioni di alcuni manufatti.
All’interno dei laghetti sono presenti diverse fontane ossigenatrici necessarie per favorire il ricambio e l’ossigenazione delle acque, ma in entrambi solo una è funzionante, e questo genera formazione di cattivi odori e di alghe nelle aree distanti dall’area di influenza delle stesse.
I cilindri (‘sedute’) in cemento presenti sono gravemente lesionati, ci sono ampie fessurazioni tra la circonferenza esterna e l’interno, numerosi cilindri hanno avuto cedimenti differenziali del terreno sottostante e presentano una forte inclinazione rispetto all’orizzontale, uno è addirittura ruotato di quasi 90 gradi.
I camminamenti in cemento presentano dall’origine un problema di mancanza di continuità dei percorsi che crea gravi difficoltà soprattutto a persone con disabilità ma anche a genitori con passeggini e carrozzelle e a ciclisti; negli anni numerosi si sono deteriorati, la parte superficiale del cemento si è sbriciolata, si sono create fessurazioni, e necessitano di urgente intervento manutentivo.Alcuni viali asfaltati interni al parco presentano fessurazioni, in alcuni casi così ampie che vi è la concreta possibilità che vi si incastri una ruota di una bicicletta o di una carrozzina.
L’illuminazione nelle ore notturne in diverse aree (in particolare nell’area vicina ai tappeti elastici) è molto ridotta.
Nel tempo il numero delle piante presenti nel parco si è ridotto, in quanto quelle che morivano non sono state tutte sostituite.
Le piante presenti, probabilmente a seguito dell’abbassamento della falda negli ultimi mesi, manifestano numerosi segni di sofferenza, diverse si sono ormai pressoché seccate, peraltro va chiarito se l’abbassamento della falda sia stato aggravato, nell’area più a sud del parco, dagli emungimenti che sono avvenuti in occasione dei lavori di realizzazione del sottopassaggio di via Panni.
Diversi elementi attrattivi presenti inizialmente nel parco, come il ‘percorso vita’ ed alcuni spazi giochi (al di fuori di quello in prossimità della torre faro principale), sono stati rimossi; anche il numero dei cestini dei rifiuti è diminuito.
Alcune zone del parco sono diventate aree di bivacco di persone, in particolare in prossimità della linea ferroviaria Modena-Sassuolo.
Si riscontrano periodicamente episodi di piccoli vandalismi, come il taglio ripetuto della recinzione delle aree di sgambamento cani.
‘Rispetto a questi problemi la risposta dell’Amministrazione sollecitata dai residenti ad oggi è stata estremamente parziale e si è limitata soprattutto a promesse - continuano Rossini e Mazzi -. In particolare nel 2021 in occasione dei 40 anni del parco, l’Amministrazione comunale ha presentato
alla cittadinanza un “Progetto per il restauro organico e la valorizzazione del parco Amendola”, ma ad oggi nessun intervento previsto è stato realizzato, a parte un primo stralcio consistente nell’installazione di 3 torri-faro di illuminazione, peraltro in posizioni non ottimali in quanto ampie zone del parco continuano ad avere un’illuminazione ridotta. Non solo, nel 2022 è stato effettuato un intervento di piantumazione di 70 nuove piante, di cui è stata data evidenza mediatica, con anche il coinvolgimento dell’associazione di volontariato Cefa onlus, e con la collaborazione degli architetti dell’Archivio Leonardi; tuttavia le nuove essenze non sono state adeguatamente manutenute e, complice anche la riduzione delle precipitazioni nell’ultimo biennio, oggi sono in uno stato pessimo’.
Redazione Pressa
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