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Il Consiglio comunale di Modena ha approvato oggi a maggioranza il Bilancio consuntivo. Netta la bocciatura che arriva dai banchi dell'opposizione.
'Poca chiarezza sulla gestione dei proventi frutto delle violazioni al Codice della strada e aumento della pressione fiscale attraverso l'aumento da un milione di euro delle entrate relative all’addizionale all’Irpef e da un altro milione dalle entrate relative all’Imu - afferma il capogruppo di Fdi Elisa Rossini -. Va notato prima di tutto che rispetto agli accertamenti complessivi da sanzioni, pari a 24.285.090 euro, i proventi da multe “sterilizzate”, cioè al netto delle risorse di dubbia esigibilità, ammonta a 12.218.503 euro: è evidente che davanti a questi numeri, a ben il 50% di multe non incassabili, occorre una riflessione sulla capacità reale dell’ente di recuperare gli importi delle sanzioni.
Cosa stiamo facendo per recuperare le sanzioni irrogate e non pagate? Quali professionalità impieghiamo nell’attività di recupero di questi crediti dell’ente? - continua Elisa Rossini -. Sull'uso delle risorse abbiamo poi chiesto il dettaglio delle spese finanziate per la manutenzione stradale e alle infrastrutture comunali come previsto dalla legge, ma a fronte di ripetute richieste e accessi atti la risposta ad oggi resta in gran parte inevasa'.
'Sul fronte della tassazione le entrate relative all’addizionale all’Irpef aumentano di un milione di euro, così come le entrate relative all’IMU. Parallelamente le entrate derivanti dalla tassa smaltimento rifiuti calano e vanno da 39,5 milioni a 38,6 milioni anche se le spese per rifiuti ammontano a 35,9 milioni, con la conseguenza che anche nel 2022 abbiamo tra le due voci una differenza di circa 2,5 milioni che, evidentemente, sono quelli che il Comune guadagna dalla gestione rifiuti - chiude la capogruppo Fdi -. Il bilancio ci presenta poi un debito pari a meno di 15 milioni di euro che dimostra l’incapacità dell’amministrazione di investire e programmare. Il Comune, infatti, con in base a questo bilancio potrebbe indebitarsi fino a 2 miliardi. Ma non lo fa e lo si vede. La città è ferma e non è ferma per colpa del governo, ma proprio per incapacità di investire e programmare. Del resto la spesa in conto capitale risulta esigua, pari a 43,8 milioni a fronte di centinaia di milioni di progetti indicati in preventivo'.
'Aumento di 1 milione nelle entrate dell’addizionale Irpef, aumento delle entrate extratributarie per 17 milioni di euro, di cui oltre dieci in più soltanto da sanzioni per violazioni al codice della strada che oggi raggiungono i 24 milioni di euro. Ma allo stesso tempo, in questo ambito, un aumento del fondo crediti di dubbia esigibilità che passa dai 7 ai 12 milioni di euro. Parimenti crollo di quasi due milioni di euro nelle entrate per i servizi a domanda individuale. Numeri che hanno un forte significato politico quelli che emergono dal bilancio Consuntivo del Comune di Modena. Perché denotano una pericolosa involuzione. Il Comune ha trattato i cittadini come soggetti da spremere. Nonostante l’aumento delle entrate derivate da tasse, tributi e tariffe sulle famiglie, il Comune non ha saputo e voluto redistribuire il tesoretto accumulato nemmeno per alleggerire la pressione sulle famiglie, rimasta altissima nonostante il periodo di difficoltà dovuta alla già difficile congiuntura economica. Ciò ha aumentato la difficoltà delle famiglie nel sostenere queste incombenze. La conseguenza è l’aumento dei mancati pagamenti e dell’evasione a cui il comune ha dovuto fare fronte con l’aumento del fondo dei crediti di dubbia esigibilità, per compensare, a bilancio, le cifre non riscosse. Il contrario di ciò che definisce un bilancio virtuoso - afferma il capogruppo di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi -. L’assessore Cavazza ha affermato che l’avanzo non speso e non utilizzato serve a garantire investimenti e un buon avviamento del motore diesel che rappresenterebbe il motore dell’amministrazione. Peccato che di quel motore non abbiamo ancora sentito nemmeno il rumore, forse perché fermo, come la città, ai nastri di partenza di 10 anni fa”.
Redazione Pressa
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