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Servono risorse ai Comuni per compensare il mancato gettito della tassa sui rifiuti, la Tari, causato dall'emergenza sanitaria, e consentire una riduzione delle tariffe. Occorre inoltre 'garantire adeguata liquidita' a Comuni e gestori con prestiti garantiti dallo Stato', tenendo conto che in Emilia-Romagna e' stimato un calo del gettito della stessa Tari superiore ai 100 milioni di euro. Lo chiede il consiglio di Atersir di Modena, riprendendo una serie di proposte e richieste rivolte al Governo nei giorni scorsi dall'Agenzia a livello regionale che si occupa di regolazione dei servizi pubblici locali ambientali della Regione, come il servizio idrico integrato e la gestione dei rifiuti.
In attesa delle risorse del Governo, intanto, l'Atersir regionale ha deciso in questi giorni di confermare nel 2020 le tariffe del 2019 e di rinunciare al prelievo delle quote dalle risorse dei Comuni, per 11 milioni di euro, compresi i fondi finanziati dalla Regione, in modo da contribuire a ridurre i costi.
Inoltre, le spese di gestione dei rifiuti nella fase di emergenza per le sanificazioni stradali, di mezzi o cassonetti e per le raccolte dedicate a cittadini contagiati o in quarantena, non entreranno nelle voci della Tari.
Come sottolinea Enrico Diacci, sindaco di Novi e coordinatore di Atersir di Modena, 'il lockdown in questi ultimi due mesi avrà un impatto sulla Tari per utenze non domestiche divenute non operative, come quelle di attività ricettive, turistiche e ristoranti, che in questo periodo hanno azzerato la produzione di rifiuti. Occorre, inoltre, tenere conto delle difficoltà economiche di tante famiglie. Per questo- aggiunge Diacci- i Comuni devono essere messi nelle condizioni di riconoscere una riduzione tariffaria e si devono garantire le risorse per compensare i mancati introiti, visto che gli enti locali sono in grande sofferenza' Atersir, inoltre, chiede un provvedimento per il 2020 che consenta ai Comuni di 'tenere conto della situazione emergenziale nei piani finanziari'.
Redazione Pressa
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