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Continua dalla lettura degli atti del caso-Carpi a trasparire in modo evidente il ruolo-chiave giocato dalla mente del Carroccio Stefano Vernole (non indagato) nella vicenda legata al dossieraggio ai danni del sindaco di Carpi Alberto Bellelli. Una telefonata tra Simone Morelli e un amico di infanzia (poi sentito in procura il 20 febbraio) svela quanto il vicesindaco facesse affidamento sul ruolo di Vernole per poter far uscire il famoso articolo infamante su Bellelli.
Del resto parliamo di quel Vernole che aveva detto di essere pronto a 'riciclare tutto' tirando in ballo anche la moglie di Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, ma con accuse 'a pezzi e bocconi' come egli stesso dice.
'Il capitano faccia quello che deve fare... il tuo capitano' dice Morelli all'amico. 'Deve fare cosa?'. 'Devi spingere su quello che gli ho detto di fare.
Gli avevo detto di fare alcune cose
'. 'Su Carpi o su Modena?' - chiede poi l'amico. 'Su quello roba che avevo detto dei piani della casa. Si deve un po' sbrigare' - risponde Morelli. Al che l'amico richiama dopo pochi minuti: 'Mi ha mandato scritto che lui ha già parlato con chi di dovere sabato scorso ma che i tuoi dormono a Carpi'. E Morelli insiste: 'Deve provare a farla uscire da lì... da Bologna'.
Una intercettazione il cui significato verrà svelato in interrogatorio dallo stesso amico di Morelli il 20 febbraio. E si scopre che la vicenda in questione è ovviamente quella legata alla famosa casa della moglie di Bellelli e il Capitano è Stefano Vernole, conosciuto tra gli amici con questo soprannome da sempre, fin da quando era segretario del Fronte della Gioventù di Modena. Come spiega l'amico di Morelli.
Ed è il 'Capitano' stesso, Stefano Vernole, ad ammettere quando è stato sentito in procura il 19 febbraio (nella foto) di aver scritto materialmente una bozza di interrogazione sul caso della casa della moglie del sindaco di Carpi ed averla consegnata al consigliere regionale Michele Facci. 'Decisi con quello che avevo raccolto di passare una bozza di interrogazione a Facci' - dice Vernole al pm dicendo altresì di riconoscere come propria la bozza di interrogazione che gli viene mostrata con relativa visura catastale dell'appartamento in questione.
Ai pm poi lo stesso Facci, sentito lo stesso giorno, dirà: 'La bozza era fatta male e dissi a Vernole che mancavano anche la copia degli atti amministrativi e del rogito. In realtà molta documentazione la trovai poi io sul sito pubblico del Comune di Carpi'. Facci però alla fine non farà una interrogazione, ma presentò ai primi di febbraio un esposto ai carabinieri della stazione di Castel D'Aiano.
Ma oltre che a Facci Vernole dice ai pm di avere mostrato i documenti all'avvocato della Lega Antonio Baldini e a Stefano Soranna (che risulta indagato). Ma chi ha consegnato la bozza ai giornali? Vernole su questo ai pm risponde di non saperlo e di avere solo consegnato la bozza a Soranna, Baldini e Facci. Da successivi interrogatori i carabinieri e i pm, come noto, scopriranno che materialmente l'autore della consegna fu Soranna. Consegna di una bozza frutto del materiale raccolto da Vernole su indicazione iniziale di Morelli.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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