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“Rimaniamo convinti che il provvedimento cautelare di esclusione da un nido e da una scuola comunale di due minori, asseritamente figli di due genitori “no mask”, costituisca un grave precedente e auspichiamo ancora un dialogo tra le parti senza che debba eventualmente pronunciarsi la Magistratura” - a intervenire in questi termini sono i consiglieri di Fdi-Pdf Antonio Baldini ed Elisa Rossini.
“In uno Stato di diritto che tuteli i valori della Costituzione e ponga al centro la tutela educativa dei soggetti deboli, quali appunto i bambini, scelte di tale gravità devono essere adeguatamente motivate e non basate su illazioni o sui “si dice”: il provvedimento di dimissioni firmato dalla dirigente comunale (di cui abbiamo voluto prendere visione con una richiesta di accesso agli atti dopo aver letto le dichiarazioni di esponenti della maggioranza sui giornali nei giorni immediatamente successivi alla sua emanazione) in effetti si fonda esclusivamente sulla circostanza che il padre dei due bambini a fine marzo 2021 (quindi in una sola occasione e per di più in un luogo all’aperto) era stato multato dalla polizia municipale (per la precisione al parco Amendola) per il mancato uso della mascherina, a quanto pare assieme ad altri soggetti sbrigativamente etichettati quali ‘no mask’.
Abbiamo peraltro appreso nel corso del dibattito, per bocca del Partito Democratico, che vari genitori di bambini che frequentavano il nido e la scuola d’infanzia avrebbero chiesto l’adozione di misure nei confronti dei genitori dei due minori, rei sempre a quanto riferito dall’amministrazione di non osservare volutamente o riconoscere la validità delle misure anti-covid, ma di tale richiesta non vi è traccia nel provvedimento di esclusione - aggiungono i consiglieri -. Il metodo del bastone e della carota è inammissibile quando in gioco vi è la salvaguardia di soggetti innocenti: prima difatti l’amministrazione comunale ha notificato il 7 aprile il provvedimento di esclusione al padre dei minori e, dopo avere nei giorni successivi fieramente rivendicato sulla stampa locale l'“inevitabilità” della propria scelta, ha convocato a fine aprile i due genitori per un incontro proponendo loro non meglio precisate “proposte alternative”, proposte da essi a quanto pare rigettate.
Il provvedimento di esclusione è stato determinato in realtà da motivi prettamente politici, non sanitari - conclude il primo firmatario dell’interrogazione Baldini -. visto che i due minori in questione non avevano a quanto è dato sapere mai manifestato sintomi sospetti riconducibili al virus covid-19; in altre parole si vogliono lanciare avvertimenti a chi, a torto o a ragione, dissente, talvolta con metodi plateali o discutibili, dalla gestione dell’emergenza sanitaria adottata dal governo Conte-bis prima e dal governo Draghi poi. Si vuole punire l’autore (additato pubblicamente quale “no mask”, “negazionista”, ecc…), non il fatto: difatti quando l’inosservanza delle misure anti-covid (in particolare l’uso della mascherina o il mancato distanziamento) è ad esempio commessa da esponenti governativi di rilievo, viene solitamente derubricata a marachella di poco conto”.
Redazione Pressa
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