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'Nonantola allagata, metà cassa espansione vuota, spiegateci perché'

'Nonantola allagata, metà cassa espansione vuota, spiegateci perché'
'Nonantola allagata, metà cassa espansione vuota, spiegateci perché'

La parte di S.Anna della Cassa di espansione del Panaro, non ancora collaudata, fuori uso anche ieri

La parte di S.Anna della Cassa di espansione del Panaro, non ancora collaudata, fuori uso anche ieri


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Non si sa se la cassa secondaria di espansione del sistema di contenimento delle acque del Panaro nel Comune di San Cesario, non sia stata utilizzata, anche ieri, per il fatto che l'intera cassa di espansione, realizzata nel 1974 e potenziata con la cassa secondaria negli anni '80, non sia mai stata collaudata. Fatto sta che il dubbio c'è, e si fa più pressante nel momento in cui quella parte di territorio, circondata da argini, e destinata a completare la cassa e contenere in maniera controllata milioni di metri cubi di acqua per regolare le piene ed il livello del fiume, non sia stata utilizzata, nemmeno per trattenere l'acqua che continuando a fluire dalla rottura dell'argine a Bagazzano, ha creato l'alluvione di Nonantola. A porre il quesito sono stati nuovamente i consiglieri comunali di minoranza a San Cesario Mirco Zanoli (Rinascita Locale), e Sabina Piccinini (Nuovo San Cesario). Interrogativi posti ieri mattina direttamente sulla diga, al responsabile per conto di Aipo della diga stessa, dal Consigliere Zanoli, stupito del mancato funzionamento della cassa secondaria del sistema, rimasta vuota.
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Così come vuota lo era questa mattina dove il Consigliere, insieme alla collega Piccinini, ha rilanciato il tema del mancato collaudo della cassa, nuovamente promesso nell'agosto scorso dal numero uno di Aipo Modena; mancato collaudo che (ed è qui che il consigliere attende risposta), avrebbe potuto incidere sulla scelta di modificare o mano la portata della cassa, riducendo eventualmente il danno nel momento in cui l'argine del fiume era collassato. Quesito e richiesta di chiarezza sui tempi che lo stesso consigliere aveva chiesto, attraverso un accesso agli atti con tempo di risposta massimo 30 giorni, inoltrato l'estate scorsa, ma che a ieri, giorno dell'alluvione, e del verificato mancato funzionamento della cassa secondaria, non aveva ancora avuto risposta. Ciò nonostante due solleciti della Prefettura a rispondere




Un nodo tecnico e politico non di poco conto se consideriamo l'effetto che la cassa, nella suo funzionamento a pieno regime, in tutte le sue parti, potrebbe e dovrebbe avere nei casi di piena come quella di ieri e nelle conseguenze di problematiche come la rottura di un argine.

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