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La fusione dei due ospedali modenesi, Policlinico di Modena e Ospedale civile di Baggiovara ha innescato un processo di riorganizzazione dei servizi che coinvolge tutti gli ospedali del territorio provinciale con ricadute su tutta la rete ospedaliera. Un processo definito nel 'Piano di riorganizzazione della rete sanitaria integrata territoriale provinciale', aprovato dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria composta da sindaci, dai rappresentanti delle componenti della sanità modenese, sindacati delle diverse categorie professionali e Università.
Hanno partecipato all'incontro Sergio Venturi, assessore regionale alle Politiche per la salute, Gian Carlo Muzzarelli e Alberto Bellelli, copresidenti della Conferenza stessa, Ivan Trenti, direttore generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria, Massimo Annicchiarico, direttore generale dell'Azienda USL di Modena, e il rettore dell'Università di Modena e Reggio Angelo Oreste Andrisano.
Le proposte contenute nel Piano sono suddivise per aree territoriali: nell'area nord il Piano individua un percorso di integrazione di diversi servizi per gli ospedali di Carpi e Mirandola; nell'area centro dalla fusione dei due ospedali modenesi, Policlinico e Baggiovara nasce un hub provinciale punto di riferimento di tutta la rete, mentre nell'area sud l'ospedale di Sassuolo sarà al centro di una rete di funzioni e servizi comuni con gli ospedali di Pavullo e Vignola
Per l'ospedale di Pavullo è stato presentato un piano di riqualificazione complessivo che comprende diversi investimenti strutturali: l’attivazione di un’auto medica h24, l'ampliamento e rifacimento del pronto soccorso, dei parcheggi e delle sale operatorie; in programma anche la riqualificazione operativa del pronto soccorso, del 118, dell'elisoccorso, delle chirurgie generale, ortopedica e l'estensione della Tac migliorando così l'offerta per tutto l'alto Frignano.
Una sorta di contentino prima della mazzata, perché accanto alla lista degli investimenti promessi è stata ufficializzata la proposta di cessazione dell’attività di parto. Anche se - per onore di cronaca - il presidente della Ctss Muzzarelli ha chiesto di svolgere un approfondimento (ben lontana da quell'ipotesi di sospensione da alcuni ipotizzata), con l'ulteriore coinvolgimento dei territori di riferimento. Fatto sta che in attesa di, la linea che porta alla chiusura è stata tracciata, anzi definita.
Per la riqualificazione dei servizi dell'ospedale di Pavullo - fanno sapere della Provincia - è stato previsto un investimento in risorse umane: arriveranno in più un medico radiologo, un anestesista, un ortopedico, 10 infermieri e un operatore sociosanitario.
Tutto sulla carta. Perchè tutto ora dovrà passare alla Regione che dovrà materialmente aprire il portafoglio e garantire tutte le risorse necessarie.