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Tempo ce n'è ancora tanto. Si vota tra 13 mesi (anche perchè l'idea accarezzata da Stefano Bonaccini di accorpare poltiche e regionali in primavera è definitivamente tramontata) ma già ora il Pd emiliano si sta preparando alla sfida più difficile di sempre: evitare di perdere la guida della Regione sotto i colpi del centrodestra e dei 5 Stelle.
Il disegno complessivo di Bonaccini (la cui ricandidatura non è ufficiale ma comunque scontata) è noto: circondarsi di tanti piccoli alleati, tante liste civice intorno all'1% per attirare consensi fuori dal Pd e sperare in un accordo con Federico Pizzarotti per strappare voti ai grillini.
Come si traduce questo obiettivo? Uno dei corollari della regola aurea dell'attirare voti civici è candidare anche nelle liste Pd personaggi che godano di consensi fuori dal partito.
E' in questo contesto che i quattro modenesi Pd eletti in Regione (Boschini, Sabattini, Serri e Campedelli) vedono scricchiolare la loro riconferma anche in caso di ri-vittoria Pd (se Bonaccini perdesse le sedie per Modena si ridurrebbero a una, massimo due e allora fine dei discorsi).
Anche con una corsa per 4 posti difficile una riconferma del ripescato Enrico Campedelli (per la Bassa si fa il nome del sindaco di Medolla Filippo Molinari, ma anche dell'eterno ex senatore Stefano Vaccari anche se avrebbe ufficialmente lasciato la politica, oltre che dell'ex sindaco di Finale Nando Ferioli, qualora uscisse indenne dalla vicenda giudiziaria consensi ne potrebbe attrarre).
Probabile una conferma del castelfranchese Luca Sabattini (apprezzato il suo lavoro in Regione), Luciana Serri dovrà vedersela pare con Fabio Braglia, mentre per Giuseppe Boschini tutto passa da un nome: l'amica (oggi rivale) Francesca Maletti.
Il mondo cattolico modenese può infatti esprimere un solo candidato e se la Maletti decidesse di correre per le regionali nessuno potrebbe fermarla. Anzi, Bonaccini (un tempo rivale dell'asse Maletti-Boschini ma oggi amico di tutti che non si sa mai) potrebbe auspicare una candidatura della presidente del Consiglio comunale sapendola in grado di attirare più consensi civici di Boschini.
Ed ecco allora che, prima delle preghiere serali, solo una paura sconvolge il sonno del giusto e mai discutibile Boschini. La paura di Francesca.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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