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Platis (Fi): 'Vicenda Amo sempre più tragicomica: il Pd fugge dal commissariamento'

Platis (Fi): 'Vicenda Amo sempre più tragicomica: il Pd fugge dal commissariamento'

'In un contesto normale, chi ha responsabilità amministrativa avrebbe già fatto ricorso agli strumenti previsti dalla legge, procedendo al commissariamento'


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'La vicenda che coinvolge AMO è ormai diventata tragicomica. In un contesto normale, chi ha responsabilità amministrativa avrebbe già fatto ricorso agli strumenti previsti dalla legge, procedendo al commissariamento dell’Agenzia fino al ripristino totale di trasparenza e legalità'. A parlare è Antonio Platis, vicecoordinatore Regionale di Forza Italia.
'Invece – prosegue Platis – il Partito Democratico, nel nome di future gare che sembra avere fretta di appaltare, sceglie la strada dell’immobilismo. Si limita a sottoscrivere impegni moralistici e privatistici come l’adesione ad ‘Avviso Pubblico’, fingendo che ciò basti per cancellare anni di opacità irregolarità e sistematica violazione della normativa. La malsana continuità tra Pd e la gestione delle partecipate prosegue quindi senza nessuna ammenda'.
Platis ricorda inoltre come, all’inizio della vicenda, 'l’onorevole Vaccari si fosse subito affrettato a minimizzare l’accaduto e a criticare chi, come me, chiedeva verifiche serie e puntuali. Poi è toccato al presidente della Provincia Fabio Braglia, che ha invocato un ‘profilo basso’, e infine il sindaco di Modena ha parlato, smentendo il PD stesso, di falle senza precedenti nei controlli'.
'La favola raccontata in occasione del bilancio – prosegue Platis – secondo cui nessuno avrebbe letto la denuncia, è ridicola. Un buon amministratore sa bene che una segnalazione del genere è la prima cosa da approfondire.
La verità è che si cerca di non fornire ulteriori informazioni ai soci e alla stampa, senza la quale questa vicenda sarebbe rimasta sommersa ancora per mesi'.
Secondo Platis, l’azione di responsabilità non può limitarsi alla dipendente coinvolta: 'È evidente che debbano essere chiamati a rispondere anche tutti quegli organi retribuiti profumatamente per esercitare controlli e vigilanza che, nei fatti, non sono stati effettuati in modo adeguato'.
'La sottrazione di 400.000/500.000 euro – conclude – pone un serio dubbio sulla tenuta complessiva dei bilanci e sull’efficacia dell’intera struttura amministrativa. Se nessuno ha realmente controllato, chi ci assicura che tutto sia stato fatto correttamente? È una domanda che pesa su amministratori e dirigenti. Serve chiarezza, non silenzi. Serve un commissario fuori dal Pd'.
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