Post primarie, per il dopo Bursi è già scontro

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Il congresso provinciale Pd a Modena si celebrerà (per usare un termine caro ai cattolici) a fine anno. Ma già all'indomani della vittoria di Matteo Renzi alle primarie nazionali, nella nostra provincia si è acceso lo scontro. 

L'esperienza, non certo brillante, della segretario Lucia Bursi (quella che non volle Matteo Richetti alla festa dell'Unità di Albareto dello scorso anno) alla guida del partito volge certamente al termine e per la successione la corrente di Orlando e quella di Renzi affilano le armi.

Per gli ex Ds i nomi in campo sono quelli del sindaco di Medolla Filippo Molinari  ('vediamo di riproporzionare umori e profili alla realtà del paese, non del nostro ombelico' - ha scritto ieri ecumenicamente su facebook) e, soprattutto quello dell'assessore di Castelfranco Leonardo Pastore ('per quello che mi riguarda, dopo aver sostenuto con convinzione Andrea Orlando, ho già smesso di essere orlandiano' - ha detto sempre sui social).

Ma il vento del rinnovamento nel Pd ormai spira anche a Modena, anche perchè una buona fetta di ex Ds, da Paolo Trande a Cecilia Guerra passando per il simbolo Fausto Cigni, se ne sono andati con Pierluigi Bersani, affermando proprio che il Pd sarebbe diventato il Pdr. Con la R che sta per Renzi.

Previsione azzeccata. Così se finora i renziani a Modena erano una riserva indiana (con Giuseppe Boschini sempre pronto a fare alleanze democristiane, con Francesca Maletti piegata al volere di Giancarlo Muzzarelli, per non parlare di Massimo Giusti), da ora in poi per i renziani-richettiani veri è tempo di portare a casa risultati e poltrone anche nel modenese.

Esponente più vivo, e più fresco, di questa nuova ondata renziana è l'assessore di Castelfranco Giovanni Gargano. Un profilo davvero nuovo sul quale l'area vicino a Richetti ha deciso di puntare con forza per il dopo Bursi. Perchè, prima o poi, anche sotto la Ghirlandina qualcosa deve cambiare. E se ne facciano una ragione gli ex Ds vicini ad Orlando. Se ne facciano una ragione o si convertano. Stefano Bonaccini docet.

Giuseppe Leonelli