Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Non è tempo per noi che non ci svegliamo mai'. Il sindaco di Palagano Fabio Braglia sceglie Ligabue per esprimere tutta la sua delusione. Il Pd, il suo Pd, la sua corrente cattolica, dopo averlo corteggiato lo ha tradito. Presidente della Provincia di Modena non sarà infatti il sindaco di Palagano, ma sarà Giandomenico Tomei, il sindaco di Polinago, l'uomo che Giancarlo Muzzarelli voleva, che gli ex Ds volevano, per punire non tanto Braglia, ma Matteo Richetti che ha pergiunta (colpa massima) osato candidarsi alla segreteria nazionale.
E' finita così, con l'ennesima lite per una poltrona in casa Pd. Per una poltrona peraltro occupata senza compenso, ma comunque un posto di potere che gli ex Ds non volevano cedere ai richettiani.
Il segretario Davide Fava ci ha provato a trovare una sintesi.
Ieri ha incontrato in Consiglio comunale a Modena il gruppo Pd e stamattina ha convocato il vertice decisivo con capigruppo Pd della provincia e con l'intera segreteria provinciale. Un vertice conclusosi con la spaccatura totale: i richettiani capitanati dall'inossidabile Paolo Negro, sono usciti con le ossa rotte. Braglia, primo ad essersi dichiarato disponibile al ruolo di presidente della Provincia di Modena, primo a ottenere i favori dell'area cattolica (al quale spettava la poltrona) è stato fatto fuori. Inaccettabile per gli ex Ds e per Muzzarelli la sua fedeltà a Richetti. I richettiani, delusi, oggi hanno anche puntato il dito contro Francesca Maletti, incapace a loro dire di fare sentire la sua voce. In realtà, a quanto pare, la Maletti il suo appoggio a Braglia l'ha dato. Così come l'ex presidente della Provincia Emilio Sabattini.
A restare completamente imparziale semmai è stato l'altro leader cattolico modenese, il consigliere regionale Pd Giuseppe Boschini che ha preferito compiacere Muzzarelli. E proprio nei suoi confronti si è concentrata molta della delusione di Braglia.
Giandomenico Tomei dunque sarà il candidato ufficiale del Pd per il ruolo di presidente della Provincia alle elezioni del 31 ottobre. Scontata a questo punto la sua vittoria, trattandosi - come noto - di elezioni di secondo grado. Saranno infatti 707 gli elettori, tutti i sindaci e consiglieri comunali modenesi.
E con Tomei di fatto Muzzarelli, costretto a non ricandidarsi per legge, si garantisce il mantenimento del controllo dell'ente provinciale.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>