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Come noto il 6 settembre Italia Nostra, associazione Amici del Sant'Agostino, Rete imprese Italia di Modena e l’Ordine degli architetti, hanno presentato richiesta per essere ascoltati, con audizione, dalla Conferenza preliminare dei servizi per l’Accordo di programma relativo alla riqualificazione urbana del complesso dell’ex ospedale Sant’Agostino a Modena. In questa prima fase l’organismo, che aveva preliminarmente avviato i lavori lo scorso 5 luglio e che ha l’obiettivo di acquisire pareri, nulla osta o altri atti di assenso, comunque denominati, da parte di Amministrazioni ed enti competenti, ha il compito di esaminare la variante urbanistica che dovrà essere adottata dal Consiglio comunale insieme all’approvazione dell’Accordo di programma definitivo tra i tre enti. Nella seconda fase, dopo il passaggio in Consiglio, la Conferenza dei servizi dovrà valutare le eventuali osservazioni e completare il procedimento unico per autorizzare i lavori di interesse pubblico approvati.
'Proprio in tale seduta del 6 settembre a cui erano presenti diversi rappresentanti del Comune di Modena, della Provincia, della Soprintendenza e della Fondazione Crmo, sono state inspiegabilmente chiuse le porte “per ragioni di segretezza” ai consiglieri comunali - afferma in una nota il M5S Modena -. Non si giustifica a che titolo siano state chiuse le porte dell’audizione, quando diverse norme come l’art. 27, comma 6 della legge 142/90, l’ art. 34 TUEL e l’art. 15 L. 241/90, non contengono alcun divieto in tal senso. Non trova pertanto ragione l’esclusione dei consiglieri comunali dalla presenza alle audizioni della conferenza, aperta per altro alla partecipazione dei titolari di numerosi uffici della amministrazione pubblica locale e nazionale. Una siffatta presa di posizione contrasta con il principio di trasparenza e buon andamento che le amministrazioni pubbliche dovrebbero garantire, avendo impedito agli interessati, non solo, di conoscere ed accedere alle informazioni relative al procedimento in corso, ma anche di effettuare un controllo sullo stesso, rimandando ogni possibile confronto a “cose fatte”.
Audizioni riservate che non hanno permesso un reale momento di scambio e discussioni di opinioni e dialogo fra le parti interessate. Inoltre siamo ancora in attesa del verbale della prima conferenza di servizio del 5 luglio 2017. Se l’amministrazione e il sindaco sono fortemente convinti per l’avvio di questo progetto culturale, è un dovere renderlo trasparente e condiviso con la città'.
Redazione Pressa
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