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Il porta a porta a Modena può essere migliorato, ma ‘smantellarlo’ significherebbe tornare al passato e rinnegare i risultati ottenuti fino ad oggi, con una raccolta differenziata che a fine 2023 aveva sfiorato quota 74%.
Udicon lancia un appello al sindaco Massimo Mezzetti, chiedendo un coinvolgimento diretto di tutte le associazioni dei consumatori per confrontarsi sul nuovo modello di raccolta che il primo cittadino vorrebbe introdurre entro la fine del 2024. Proprio Udicon un anno fa aveva presentato i risultati di un sondaggio in cui, nonostante le criticità emerse sul nuovo porta a porta, solo una piccola fetta di modenesi aveva espresso il desiderio di tornare ai cassonetti.
“Il sindaco Mezzetti promette che farà togliere ad Hera i sacchetti da terra, ma allo stesso tempo conferma il modello del porta a porta: in che modo lo farà? – dichiara Debora Ferrari (nella foto), presidente provinciale di Udicon Modena -.
Non è chiaro, soprattutto perché nessuna associazione è stata convocata e le notizie le leggiamo solo su stampa e social. Pochi giorni fa il sindaco ha precisato che non vuole sentire parlare di ulteriori sondaggi, che la situazione e le problematiche sono già chiare, ma come U.Di.Con riteniamo necessario invece un ascolto e un coinvolgimento su questo tema. Un anno fa la nostra associazione aveva raccolto le opinioni di migliaia di modenesi sull’applicazione del nuovo modello di raccolta ed emergeva che una buona parte di modenesi, pur criticando lo scarso decoro e il ritiro a singhiozzo dei sacchetti, non voleva il ritorno ai cassonetti, anzi sollecitava l’amministrazione ed Hera a migliorare la nuova fase. Mezzetti non amerà i sondaggi per decidere, ma i numeri sono un dato oggettivo”.
Per Udicon tornare al passato sarebbe un grave errore, meglio piuttosto lavorare sui risultati raggiunti e fare tesoro dell’impegno dei cittadini che in questi mesi si sono abituati al nuovo modello, sicuramente migliorabile ma non da rinnegare.
“L’impressione – aggiunge Ferrari – è che l’attuale amministrazione voglia a tutti i costi cancellare quello che è stato fatto prima. A seguito del nostro sondaggio, come Udicon avevamo avviato una proficua interlocuzione con la giunta precedente nell'ottica di migliorare il servizio stesso. Il confronto era stato molto positivo e il Comune aveva accolto tutte le proposte dell'associazione, tra cui la creazione delle aree ecosmart e l'anticipo dell'orario di raccolta dei sacchetti, come poi è stato fatto”.
Ripristinare i cassonetti, conclude Udicon, sarebbe anacronistico e uno ‘schiaffo’ all’ambiente, in forte contro-tendenza con il resto della Regione.
“Non dimentichiamo poi l’aspetto economico – sottolinea Ferrari -. Oltre a dare un messaggio contraddittorio ai cittadini, ci domandiamo chi pagherebbe per i nuovi cassonetti: toccherebbe ad Hera o una parte spetterebbe al Comune?”.
Redazione Pressa
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