Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
“Siamo al paradosso e oltre. Chi non si è mai tagliato un euro di stipendio attacca chi ha restituito milioni di euro al popolo italiano. Partiti che ad oggi si sono intascati oltre 2 miliardi di rimborsi elettorali da giorni non fanno altro che puntare il dito contro il Movimento 5 Stelle”. Lo affermano Vittorio Ferraresi e Michele Dell’Orco deputati M5S sul caso dei rimborsi mancati (proprio di oggi l'attacco del deputato Pd Davide Baruffi).
“Premesso che siamo favorevoli all’allontanamento di chi non ha rispettato il nostro regolamento e che la gravità della questione rimborsi sia fuori discussione, noi restiamo comunque l'unica forza politica nella storia ad essersi autotassata volontariamente e aver restituito ai cittadini parte degli stipendi degli eletti – affermano Ferraresi e Dell’Orco – Stiamo parlando di oltre 23 milioni di cui nessun giornalista fino ad oggi si è occupato'.
“Certo – spiegano Ferraresi e Dell’Orco – anche nei 5 Stelle ci sono delle mele marce detto ciò appena nel Movimento ci si rende conto delle irregolarità chi ha sbagliato viene allontanato. A differenza di quello che succede altrove, dove non ci si accorge mai di niente e quando qualche indagine scoperchia il malaffare mai nessuno sapeva. A differenza loro, nel Movimento 5 Stelle chi sbaglia paga e di certo nessuno qui gioca allo scarica barile. Proprio in queste ore Luigi Di Maio ha incontrato Filippo Roma de Le Iene per verificare a favore di telecamere tutti i bonifici effettuati. E anche noi invieremo tutti i nostri bonifici che complessivamente sono di 180.000 euro circa a testa, che, insieme ai soldi degli altri portavoce, hanno permesso la nascita di oltre 7000 imprese e la creazione di tanti posti di lavoro”.
“Pensate se tutti i partiti agissero come noi – affermano Ferraresi e Dell’Orco – Il Pd, che oggi ci accusa di non si sa bene cosa, ha il doppio dei nostri parlamentari. Se si fossero autotassati anche loro avrebbero potuto contribuire a far nascere oltre 15.000 imprese! Invece Renzi e company si guardano bene di rinunciare anche solo a un euro. Ci mancherebbe!”.
“Il MEF a breve pubblicherà l'elenco completo degli accrediti e chi non risulterà in regola sarà fuori. Noi non facciamo sconti a nessuno, tantomeno a noi stessi. Detto ciò, se tutta questa scrupolosità fosse stata portata avanti anche dagli altri partiti e se i media fossero stati sempre così attenti e puntigliosi, oggi non ci troveremmo di certo con un Paese sull’orlo del baratro in cui la povertà dilaga e il debito pubblico è alle stelle - concludono Ferraresi e Dell’Orco - Per anni chi ha governato questo Paese si è arricchito sulle spalle degli italiani. Milioni di finanziamenti pubblici, vitalizi, auto blu, assegni di fine mandato, osceni privilegi… se questa gente, anziché continuare a rendersi ridicola, volesse cominciare ad agire per il bene del Paese, questo è l’IBAN per il fondo per le piccole e medie imprese: IT61Z0100003245348018369300. Con questi soldi i cittadini italiani potranno aprire migliaia di imprese come fino adesso è stato possibile grazie a noi”.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>