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“Dopo gli annunci in campagna elettorale di revisione del sistema di raccolta dei rifiuti e nei giorni scorsi dell’avvio di un tavolo di confronto salutato dalla giunta come un passo avanti nei rapporti con Hera ci pare che si stia tornando al vecchio approccio. D’altra parte quando a voler risolvere il problema sono gli stessi che lo hanno creato può accadere che in realtà nulla cambi”, così Elisa Rossini vicecapogruppo di Fratelli d’Italia
“Innanzi tutto si continuano a sbandierare brillanti risultati sulla raccolta differenziata che si afferma essere salita al 78%. Va precisato che questi sono dati forniti da Hera e che il Comune non ha al proprio interno nessuno che controlla questi dati.
Dalle dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Vittorio Molinari pare che non ci sia nessuna intenzione di verificare se veramente il sistema introdotto ha portato a quella percentuale, fermo restando che passare dal 60% (i modenesi differenziavano già bene considerato che nulla hanno fatto Hera e il Comune dal 2019 al 2023 per sensibilizzare e informare i cittadini sui vantaggi della raccolta differenziata) al 78% creando disagi infiniti degrado e disservizi non è un risultato da valutarsi come positivo. I modenesi non si aspettano ringraziamenti dal Comune come si legge nelle dichiarazioni dell’assessore, ma la soluzione di un problema”
“Non vogliamo mettere in discussione la buona fede di Hera nel fornire i dati, ma riteniamo che il Comune dovrebbe avere una struttura capace di verificare direttamente l’impatto del cambiamento del sistema sui cittadini. Se il tavolo annunciato per settembre parte prendendo per buono tutto quello che dice Hera non si prospettano grossi cambiamenti.
Inoltre non si fa più cenno al tema dell’inceneritore: se è vero che la differenziata è aumentata si dovrebbe iniziare a valutare una ridotta operatività dell’inceneritore”, continua Rossini
“Veniamo poi alla Carta Smeraldo. Hera e Comune sostengono che non serve per calcolare la Tari ma per aprire i cassonetti ogni volta che l’utente lo ritiene necessario. Questa affermazione è totalmente insensata e provoca naturale disorientamento nei modenesi che giustamente e intelligentemente si fanno domande e non trovano risposte: se la tessera serve per aprire i cassonetti ogni volta che l’utente lo ritiene necessario allora la tessera non serve a nulla e si possono lasciare i cassonetti liberi in modo che l’utente possa conferire senza limitazioni. La precedente giunta sosteneva che l’uso della tessera era necessario per arrivare a calcolare la tariffa puntuale. La confusione quindi regna sovrana e il Comune pare avere avviato i primi passi del tavolo annunciato con la stessa modalità della giunta precedente e cioè con un atteggiamento di sottomissione ad Hera e mancanza di una struttura interna che sia in grado di rapportarsi con la multiutility nell’interesse dei modenesi e non della multiutility”, afferma Rossini.
“L’unica iniziativa concreta per ora pare essere l’invio di 7 mila lettera a coloro che non ritirano i sacchi o non utilizzano la carta smeraldo. Siamo al solito approccio Comune/Hera: forte con i deboli e debole con i forti. Attendiamo che venga discussa in Consiglio comunale la nostra mozione che, oltre ad insistere per il ripristino dei cassonetti chiede che il Consiglio comunale si occupi e venga coinvolto nell’analisi dei dati della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti perché rifiutiamo di appiattirci sui dati forniti da Hera e riteniamo assolutamente necessario che il Comune si relazioni con Hera nell’esclusivo interesse dei modenesi”, conclude Rossini.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>