'E’ il 2004 quando la Cmb di Carpi realizza la rotatoria provvisoria - su un terreno agricolo preso in affitto dal Comune - in occasione del maxi svincolo fra la via Emilia e la tangenziale Nuova Estense.
Nel 2008, al termine dei lavori, la rotatoria provvisoria doveva essere smantellata e il terreno doveva essere riportato allo stato agricolo, come da contratti stipulati fra Cmb, amministrazione e proprietà privata, con relativi costi a carico dell’impresa costruttrice. La maxi rotatoria fra via Emilia Est e la tangenziale ha visto un esborso pubblico complessivo di 12 milioni di euro, rispetto agli 8 milioni di euro preventivati, comprensivi dei costi per la dismissione dell’opera provvisoria. Nel 2013, dei carotaggi effettuati da Arpa rilevano che per il terrapieno della rotatoria provvisoria l’impresa costruttrice utilizzò l'ofiolite, un tipo di pietrisco contenente fibra di amianto, interrato fino a una profondità di “2 metri” con «valori di contenuto in amianto che superano da 5 a 9 volte le concentrazioni soglia previste in 1000 mg/Kg», ricoperto poi dalla strada della rotatoria provvisoria.
Il ripristino del terreno agricolo, con conseguente bonifica da amianto, dal 2008 ad oggi non è stato effettuato in quanto la rimozione del pietrisco necessita di costi considerevoli, stimati in una forbice compresa fra gli 800 mila euro della perizia del Tribunale e 1 milione di euro, come riportato alcuni anni fa da fonti di stampa'.
A riguardo pubblichiamo anche il commento (con interrogativi simili) giunto oggi in redazione del nostro lettore Marco Ranuzzi.
La “tomba dell’amianto” di via Emilia Est lascia molti interrogativi. La valutazione del terreno è a dir poco esorbitante: si tratta di un terreno a destinazione agricola ma, vista la posizione, chi fa la stima fissa il prezzo a 25€/mq sostenendo che il Comune un domani 'potrebbe' cambiare la destinazione d'uso dell'area. Consideriamo che nel 2003, per gli espropri, il comune pagò 22€/mq (ed era il 2003, pre-crisi). Per dare un'idea della sproporzione, secondo i valori agricoli medi pubblicati dall'Agenzia delle Entrate, nel 2016 un ettaro di terreno a vigneto irriguo doc (il più caro in assoluto) in comune di Modena, valeva 58.400 €, il che vuole dire che quel terreno se fosse tutto a vite irrigata doc (e non lo è) varrebbe 678mila € (invece di 2.901.000).
A parte il fatto che con quel prezzo l'asta andrà deserta, fin qui nulla di male, sarebbe interessante conoscere chi va a comprare un terreno a 5 volte il suo prezzo, ma sarebbe ancora più interessante vedere una Giunta che, di fronte al rumore sollevato per Vaciglio & Co., mette mano al cambio di destinazione di 11 ettari di terreno agricolo. Il problema è che il perito riduce il valore complessivo di 800.000 €, in considerazione della bonifica del sottostante amianto. Posto che la stima del lavoro passava il milione di €, ma tali costi non dovevano essere a carico di CMB? In questo modo li si scarica sull'acquirente, o meglio sulla procedura di esecuzione immobiliare, e quindi in ultima analisi sui creditori della Bellentani autoveicoli, che si troveranno decurtati di quello che doveva essere un costo per CMB. Inoltre, prendendo per buono il costo di bonifica di 800.000, ma se il terreno agricolo ne vale al massimo 670mila (e manco li vale), questo significa che nessuno lo comprerà, nessuno bonificherà, e noi ci terremo quella bomba in aeternum?
Inoltre, nel 2003 il Comune ipotizzò l'occupazione temporanea per 5 anni (effettivamente rispettati), riconoscendo alla Estense '97 Srl 113.832,00 €. Ora, essendone passati altri 10, immagino che l'amministratore della Estense '97 (se non è idiota) si sarà fatto avanti col Comune di Modena (colui che occupa l’area) per avere un indennizzo, che all'incirca dovrebbe essere di 220mila euro. Li ha ricevuti? Chi li ha pagati? Se non li ha ricevuti, tale diritto potrà essere esercitato da chi comprerà il terreno? In definitiva, siamo di fronte al tentativo di dare un bel colpo di spugna a tutti gli oneri che dovrebbero gravare su CMB? Ci sono parecchi interrogativi, e soprattutto sempre alcuni nomi che ritornano...
Marco Ranuzzi