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Cassonetti di strada, di medie dimensioni, nella forma presente da anni in centro storico, ancora al loro posto. Grandi cassonetti tradizionali che sono invece apparsi anche in aree dove non sono mai stati. In una realtà che ad oggi, in centro storico, non rispecchia nemmeno lontanamente quella prospettata due mesi fa, nella conferenza stampa organizzata in Municipio con i funzionari Hera per illustrare le caratteristiche dell'introduzione della raccolta porta a porta in centro storico, a Modena, dal 27 febbraio. Data che, in risposta a nostra specifica domanda, i responsabili tecnici Hera avevano annunciato doveva vedere la sparizione delle decine di batterie di cassonetti stradali di metallo marroni, per il passaggio ad un porta a porta con il conferimento dei sacchi gialli e blu sui marciapiedi, nelle aree di pertinenza e, soprattutto, negli androni.
Una realtà prospettata che è ancora ben lontana da quella verificata.
Anche solo questa mattina. L'immagine di piazzale San Francesco è emblematica di una serie di problematiche sorte e non risolte che si intrecciano. E non solo hanno a che fare con la tipologia di raccolta ma anche con il caos creato, agli occhi e alle orecchie degli utenti, da informazioni e di azioni, da parte di Hera, apparentemente contradittorie o comunque non rispondenti a quanto previsto da Hera stessa. In San Francesco i cassonetti non solo non sono spariti come affermato e previsto, ma si sono addrittura moltiplicati in tutte le loro tipologie. Grandi, piccoli, e medi, di varie tipologie. Insieme alle strutture mai rimosse del fallimentare impianto di raccolta rifiuti con stoccaggio interrato. Ed è così che anche il piazzale che doveva nuovamente diventare, con la rimozione delle strutture del vecchio impianto interrato, un salotto urbano, è oggi peggio di ieri, molto peggio.
In termini di impatto ambientale e visivo. Una sorta di isola ecologica con una decina di cassonetti soggetta a trasformarsi quasi quotidianamente, come più volte hanno documentato anche i lettori, in una discarica a cielo aperto con il conferimento, in quell'area, dei rifiuti. Perché, e qui sta un altro effetto collaterale del caos nell'applicazione del nuovo sistema porta a porta e di informazioni discoranti, gli utenti tendono a conferire i rifiuti nelle aree in cui i cassonetti ci sono ancora e sono utilizzabili, come se il porta a porta non fosse mai introdotto. Senza considerare il fatto che alle ore 13, in numerose via del centro storico, la raccolta doveva ancora essere effettuata e i marciapiedi soprattutto erano occupati da sacchi blu.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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