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“Non insufficienze e nemmeno ritardi, ma investimenti e innovazione. Stupisce che, dopo gli incontri in cui abbiamo condiviso con i cittadini il valore degli interventi, si parli di un impoverimento”. Il Direttore del Distretto di Mirandola Angelo Vezzosi risponde alle dichiarazioni della segreteria della Cgil Modena che con i sindacati Spi e Funzione Pubblica, dopo avere incontrato la direzione sanitaria del distretto e dell'ospedale di Mirandola, aveva espresso la propria insoddisfazione su diversi punti del Piano di sviluppo e di riorganizzazione della rete di ospedali, presentato nei giorni scorsi: 'Per la CGIL - aveva segnalato la segreteria con una nota - rimangono aperti alcuni temi dovuti a insufficienze e ritardi: le richieste della CGIL si sono concentrate in particolar modo sui tempi troppo lunghi per il completamento della Casa della Salute di Finale Emilia e l’implementazione dei relativi percorsi di cura e prevenzione, il potenziamento degli ambulatori infermieristico e di rischio cardiologico, il ritardo del progetto sulle cure palliative dell'hospice e la realizzazione dei posti letto di ospedale di comunità.
Mentre esprimiamo interesse per il progetto presentato, – ribadisce la Cgil - riteniamo, però, necessario un investimento sull'assistenza domiciliare e di base che sia in grado di sostenere il cambiamento del modello ospedaliero nella logica della partecipazione alla rete che non lasci solo il cittadino una volta dimesso dagli ospedali per acuti. Facciamo, quindi, nostra la preoccupazione di molti cittadini che vedono nel processo innescato dalla riorganizzazione dei servizi, il rischio di impoverire i territori più periferici.”
“Sottolineamo, inoltre, la carenze del personale sanitario e di quello amministrativo, che non trovano adeguate risposte - dice la Cgil - servirebbe un investimento adeguato sulle diverse professionalità che permettano la tempestiva risposta ai bisogni del cittadino/utente.”
'Sul Distretto l’Ausl di Modena sta investendo più di 17 milioni di euro: 7.788.000 euro su Mirandola – con 23 posti in più di Ospedale di Comunità – e 9.
309.
000 euro sulla Casa della Salute di Finale Emilia con il Corpo 1 finito entro il 2019 e 20 posti letto in più' - ha risposto il Direttore del Distretto di Mirandola Angelo Vezzosi. “La Casa della Salute di Finale Emilia - osserva Vezzosi – è già pienamente operativa. Alcuni esempi: 500 persone diabetiche in carico e il raddoppio degli incontri di educazione terapeutica con i pazienti cronici e i loro familiari; in due anni 1100 pazienti in più (+30%) seguiti dall’ambulatorio infermieristico della cronicità; un punto di primo intervento sempre attivo con medico e infermiere h24 per 365 giorni l’anno”.
Tra le novità, il Centro per i disturbi del sonno che fa di Mirandola punto di riferimento provinciale (oltre 6mila visite nel 2016) e l’attivazione della cabina silente per gli esami audiometrici.
Con competenza massima si assicurano, ogni giorno, cure e servizi che rispondano ai nuovi bisogni delle persone, investendo sull’integrazione tra i professionisti e sulla rete dell’assistenza territoriale. “Solo nel primo semestre di quest’anno, 2152 persone sono state seguite a casa propria grazie a medici di medicina generale e infermieri del Distretto. Al centro c’è sempre il cittadino – ribadisce Vezzosi –, abbiamo investito per offrire diversi canali di accesso ai servizi, più funzionali ai tempi di vita. Strumentalizzazioni politiche e semplificazioni sul lavoro che svolgono gli operatori sanitari e amministrativi non fanno che gettare un ingiusto discredito su persone e servizi che sono di altissima qualità”.