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Sbarchi e accoglienza a Modena: ne arriveranno 200 in più, si ripete l'emergenza mai risolta dal 2017

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A giugno 2017, a fronte dell'emergenza sbarchi giudicata ingestibile, il premier ed il Ministro Pd Gentiloni e Minniti, valutavano l'ipotesi di chiudere i porti. Gridando (inascoltati) all'Europa. Oggi l'incapacità dei governi di uscire dall'emergenza vengono al pettine. E a Modena i problemi riesplodono anche con numeri più piccoli


Sbarchi e accoglienza a Modena: ne arriveranno 200 in più, si ripete l'emergenza mai risolta dal 2017
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'Per non rischiare l'emergenza umanitaria ormai concreta l'ipotesi allo studio del Presidente del Consiglio e del Ministro dell'Interno è quella di negare l'accesso ai porti del nostro Paese alle navi cariche di migranti che battono bandiera non italiana. O, in ogni caso, di valutare ogni ingresso evitando d'ora in poi ogni automatismo'. 
Questo riportavano all'unisono gli organi di stampa esattamente all'inizio dell'estate del 2017, di fronte all'emergenza sbarchi, con il premier Paolo Gentiloni che tuonava, inascoltato, all'Europa: 'I Paesi Ue la smettano di girare la faccia dall'altra parte, perché questo non è più sostenibile'.
La storia si è ripetuta, negli anni successivi, ma con diversi attori. Il governo è cambiato più volte cambiando i dettagli delle regole sull'immigrazione ma non l'impianto normativo, che è rimasto quello che il governo PD creò nel 2017 per gestire l'emergenza sbarchi ma soprattutto l'accoglienza sul territorio nazionale.

Con quel modello diffuso sui territori delle singole province che non è mai uscito dall'emergenza anzi che ha strutturato l'emergenza in un modello incapace contestualmente di garantire che quelle persone trovassero integrazione, futuro e potessero contribuire con l'inserimento nel mondo del lavoro al futuro della società che li aveva accolti. Non a caso i nodi di allora sono rimasti e si sono trasformati nelle criticità di adesso. I fondamentali della questione non sono mai stati risolti, da nessuno. Né sul fronte degli sbarchi, se non con delle piccole parentesi legate al funzionamento degli accordi Italia Libia, né sul fronte dell'accoglienza, dove la forbice che in provincia di Modena varia tra i mille e i 1700 (punta massima del 2017), presenta le stesse forme gli stessi modelli e gli stessi enormi problemi. Nonostante i numeri più piccoli.

Perché anche al netto dei 200 in più previsti in arrivo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi la base accolta a Modena e provincia sarà di 1600 migranti. Con i sindaci a maggioranza PD che si arrabbiano più o meno silenziosamente a seconda che il governo sia quello di centro-sinistra o di centro-destra. Stessa storia, stessa dinamica, stesso gioco delle parti compreso quello delle cooperative di accoglienza che, non dimentichiamo, mandarono deserti per più volte i bandi della prefettura per la gestione, trovandosi davanti alle nuove tariffe al ribasso e imposte dai decreti sicurezza Salvini-Conte, per poi continuare a gestire in deroga, per anni, l'accoglienza dei soggetti che avevano già all'interno delle loro strutture, ad un prezzo riformulato al rialzo. Perché anche questo, per anni, è successo a Modena. 

Ma il messaggio, e soprattutto il significato politico, rimane quello. Esattamente quello. Nel frattempo a Modena stanno arrivando alla spicciolata altri migranti sbarcati nelle scorse settimane, la Prefettura ne ha prospettati circa 200 in più una previsione accertata dal nuovo bando in cui vengono aggiornate anche le diarie e il risarcimenti alle cooperative dell'accoglienza. Anche in questo caso si torna sui trentacinque euro, al giorno, a testa, esattamente quelli dell'emergenza 2017. Replicando un'emergenza che pare non avere mai fine

Gianni Galeotti

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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