Al presidio presso la prefettura di Modena si sono susseguiti gli interventi di delegati e lavoratori della scuola e dell'associazionismo studentesco.
Lo sciopero si inserisce nel filone delle mobilitazioni della Cgil che in queste settimane hanno coinvolto altri settori a cominciare da automotive e sanità.
'Per i settori coinvolti, la Flc Cgil vuole rivendicare una nuova politica sociale, contrattuale ed economica, maggiori investimenti per la scuola statale e per tutti i settori della conoscenza che la legge di Stabilità, al netto di proclami e propaganda, invece taglia e riduce e per difendere la scuola della Costituzione. Come più volte denunciato, la condizione problematica del lavoro pubblico dei diversi comparti di contrattazione è fortemente aggravata dalle scelte di questo Governo sia sul piano delle politiche generali che sul piano contrattuale.
Nello specifico le ragioni dello sciopero sono:
Il rinnovo del CCNL 2022-24 con risorse adeguate a mantenere il potere d’acquisto delle retribuzioni rispetto all’inflazione del triennio 2022-2024: lo stanziamento previsto dal governo è del 5,78% a fronte dell’inflazione IPCA che si attesta al 17,3%.
La salvaguardia della dimensione nazionale del
La riconduzione al CCNL di tutte le materie di natura contrattuale, dall’utilizzo delle risorse economiche, all’ordinamento professionale, ai percorsi di valorizzazione.
Un piano di assunzione e la stabilizzazione del precariato nei settori della conoscenza e contro l’uso abusivo di successivi contratti e rapporti di lavoro a termine.
Il contrasto al definanziamento dei settori della conoscenza e ai tagli annunciati nella prossima legge di bilancio: già quest’anno a Modena registriamo un taglio di circa 50 unità di personale ATA nell’organico di fatto, mentre la legge di stabilità votata dal Governo e in discussione al Parlamento prevede per il prossimo anno scolastico un taglio di 5.660 docenti e 2.174 unità di personale ATA'.
'Sul versante Università invece già il 2024 ha visto un taglio di oltre mezzo miliardo di euro al Fondo di Finanziamento Ordinario, il fondo cioè che finanzia le spese per il personale e di funzionamento degli atenei. Un taglio che pregiudica la sostenibilità finanziaria e la tenuta del sistema universitario. Per l’università di Modena e Reggio Emilia parliamo di 4 milioni di euro in meno' - chiude la Cgil.