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Scuole infanzia per ricchi e per poveri: Pd teme risultato ricerca?

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Una delle pagine più vergognose nel dibattito cittadino sulla scuola. Da rimpiangere la DC, il PCI, il PSI e il PRI


Scuole infanzia per ricchi e per poveri: Pd teme risultato ricerca?
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Un sintetico antefatto.
Da anni, diverse persone, anche di scuola, non proprio gli ultimi arrivati, denunciano una progressiva stratificazione sociale nei servizi educativi nel comune di Modena, in particolare nelle scuole dell’infanzia, ma anche, ad esempio, nei centri estivi. Ciò sarebbe dovuto al fatto che, a Modena, tale scuola non è gestita interamente dalla Stato come per le elementari e le medie, ma da soggetti diversi, tra cui, sempre meno il Comune, con “prezziari” diversi; insomma, il libero mercato dell’educazione. Il risultato è che i poveri vanno con i poveri nelle scuole che costano poco, i ricchi con i ricchi in quelle più costose e così via.
Il Comune di Modena ha sempre contestato tale analisi.

Veniamo ora ai fatti.


Nei giorni scorsi, in consiglio comunale, il gruppo dei 5stelle, ha proposto, con un proprio odg, di “realizzare in tempi brevi una ricerca sulla composizione socio-economica delle famiglie che usufruiscono di tutte le strutture scolastiche, pubbliche e convenzionate, della scuole infanzia della Città suddivise per tipologia (comunale, Cresciamo, statale, FISM, cooperative, altri) come strumento, per la Giunta e per il Consiglio, di monitoraggio degli esiti delle scelte fatte e l’eventuale messa in campo di interventi “migliorativi” , nell’ottica di ridurre le diseguaglianze e garantire le pari opportunità per le bambine e i bambini di Modena. ”
Si trattava di un semplice ricerca conoscitiva per capire se vi siano o no condizioni di accesso che stratificano la composizione sociale a seconda della tipologia della scuola frequentata.
In verità, non occorrerebbe scomodare enti di ricerca o università; basterebbe semplicemente andare davanti alle scuole ed osservare i diversi mezzi di locomozione con cui i bambini vengono accompagnati.

L’odg è stato prontamente bocciato da Modena Civica e dal PD, con ben tre interventi di: Vittorio Reggiani, Diego Lenzini e Antonio Carpentieri (quando manca la qualità, si punta sulla quantità!); secondo loro non serve tale tipo di ricerca, bastano i monitoraggi continui che devono concentrarsi sulla qualità del servizio e non sulle situazioni socio-economiche delle famiglie.
Hanno paura? Ma di cosa? Se sono così sicuri che non c’è disuguaglianza, perché non voler fare una ricerca almeno per smentire qualche guastafeste?
Verdi, astenuti; perplessa la consigliera Aime.

Astenuti anche i consiglieri di Sinistra per Modena, attraverso la dichiarazione di Walter Stella che si dicono favorevoli ad un ruolo più incisivo dell’amministrazione comunale, come non sapessero che, da quando loro sono in giunta, il processo di passaggio delle scuole a Cresciamo, si è ulteriormente sviluppato.
Favorevoli tutte le opposizioni.
Morale della favola: il PD ed i suoi alleati non vogliono fare questa ricerca; evidentemente, ne temono i risultati che, comunque, sono sotto gli occhi di tutti. II perché, comunque, lo lasciamo intuire ai gentili lettori.
E tutti i bei discorsi sulle disuguaglianze?

Per quanto mi riguarda, ritengo questa una delle pagine più vergognose nel dibattito cittadino sulla scuola. Da rimpiangere la DC, il PCI, il PSI e il PRI e tutti i partiti della prima repubblica; quelli, almeno agli inizi, avevano un minimo di valori e di ispirazione ideale.
In questo caso, credo proprio che si possa dire: rossi sì, ma di vergogna……

Franco Fondriest

Franco Fondriest
Franco Fondriest

Sono di origine trentine, ma ho trascorso la maggior parte della mia vita a Modena. Mi sono laureato in pedagogia ed ho svolto la mia attività lavorativa prevalentemente nella mia ..   Continua >>


 


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