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Lo ius soli “rimane per noi un obbiettivo prioritario ed essenziale, ma come ho detto in capigruppo le leggi per essere approvate hanno bisogno di una maggioranza e in questo momento la maggioranza non c’è”. Così il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, al termine della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama che non ha calendarizzato il ddl approvato alla Camera.
Zanda spiega che lo ius soli “è stato portato in capigruppo prima delle ferie” dal Pd, ma ora “anche i gruppi che hanno votato alla Camera lo ius soli in questo momento non mostrano di volerlo votare al Senato. Io- prosegue- confido che il lavoro politico che si può fare nei prossimi giorni e nelle prossima settimane possa portarci a una soluzione positiva del problema”.
Il presidente del gruppo al Senato insiste sul fatto che “noi non vogliamo solo dire che vogliamo lo ius soli, noi lo vogliamo approvare e per questo è necessario ci siano i voti”.
L’uscita dal calendario di settembre del ddl sula cittadinanza viene annunciata anche da Maurizio Gasparri: “Abbiamo preso atto positivamente- dice- che lo ius soli non è in calendario e viene posticipato perchè la maggioranza ritiene non ci siano le condizioni. Noi- chiude il senatore di Forza Italia- ci auguriamo che non ci saranno neanche in futuro”.
La presidente del gruppo misto-Si Loredana De Petris conferma: “In calendario lo ius soli non c’è, anche se noi e Mdp lo abbiamo chiesto con forza perchè più il tempo passa più è chiaro che ci saranno poche possibilità di approvarlo. I numeri si trovano: noi siamo disponibili a votare una fiducia di scopo per approvare la legge”.
“Non ci sono alibi. Rinviare lo Ius soli significa comprometterne l’approvazione”, sottolinea Maria Cecilia Guerra, capogruppo di Articolo1-MDP. “Anche oggi abbiamo chiesto con forza, purtroppo senza successo, che venisse portato immediatamente in Aula. Il provvedimento è stato invece di nuovo rinviato”. Guerra osserva: “Le motivazioni sono che si sta cercando di ricostituire una maggioranza. La nostra impressione è che si stia invece dando un alibi a chi nella maggioranza ha cambiato opinione su questa legge urgente, rispetto alla quale il Parlamento ha creato così tante legittime aspettative in tante ragazze e ragazzi, nelle loro famiglie e nelle comunità in cui vivono”.
Redazione Pressa
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