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Emerge 'la percezione di non miglioramento, ed in parte di peggioramento, della qualità del servizio di igiene urbana'. Spicca in particolare chi esprime 'un giudizio radicalmente negativo' sul complesso delle attività di raccolta rifiuti e di gestione del ciclo: si tratta di una minoranza consistente, pari a a un quarto di chi ha risposto, che esprimendo i voti più bassi ha portato ad un voto generale sul servizio poco al di sopra della sufficienza. È uno dei tratti di un sondaggio di Federconsumatori a Modena sulla gestione dei rifiuti, in mano a Hera, con uno sguardo anche al territorio, ad esempio a quello di Carpi dove opera invece l'utility Aimag. Sono 3.103 le risposte complessive, di fronte secondo l'associazione a 'un questionario non breve e non banale', e quindi 'più di un semplice campione'.
Posto che 'le condizioni di Modena e Carpi sono diverse', rispetto alla raccolta rifiuti, come dimostrano le percentuali di raccolta differenziata, con la prima al 63,3% e la seconda già all'86,3% nel 2020, le utenze domestiche della città esprimono un giudizio sul livello generale di pulizia della città 'positivo per quasi il 75%', senza dimenticare però 'le numerose osservazioni critiche anche da parte di chi si è espresso positivamente'. Le critiche, si legge nel questionario di Federconsumatori, si sono concentrate sulla pulizia dei parchi e delle aree verdi, delle strade e dei portici, delle frazioni, così come sulla leggibilità delle fatture e sugli sportelli informativi. Spicca anche 'un buon livello di gradimento delle attuali modalità di raccolta rifiuti', che però a breve verranno superate con l'arrivo del modello misto, e comunque il 77% dei modenesi considera 'prioritario' l'obiettivo della riduzione complessiva dei rifiuti anche agendo alla fonte, nella riduzione degli imballi.
L'utente medio chiede poi che i suoi sforzi siano compensati 'riducendo le tariffe', che i comportamenti virtuosi vengano premiati, che gli abbandoni vengano puniti 'severamente', che cessi il 'turismo' dei rifiuti da un Comune all'altro. Sorprende, dice inoltre Federconsumatori, che un tema sia stato considerato marginale rispetto ad altri: quello di un termovalizzatore posto a poca distanza dalla città. 'Una struttura - chiosa l'associazione - che, bisogna ricordare, nell'attuale forma è destinata ad essere superata nel 2035; una distanza temporale più vicina di quanto sembri'. Sul modello misto (porta a porta e cassonetti ad apertura tramite Carta Smeraldo) 'Modena - nota Federconsumatori - arriva con ritardo, ma ha potuto così esaminare gli effetti dei diversi sistemi introdotti in altri Comuni, a partire da Castelfranco Emilia, correggendoli ed adattandoli'.
Redazione Pressa
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