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Sicurezza: il decreto è legge, ed è subito polemica

Sicurezza: il decreto è legge, ed è subito polemica

Ok al Senato tra le polemiche ed un voto di fiducia che ha visto 109 voti favorevoli e 69 voti contrari. Polemiche in aula con M5S e AVS che gridano 'Vergogna'. Il Sap: 'Siamo soddisfatti'


3 minuti di lettura

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'Un provvedimento strategico, fortemente voluto da questo Governo, che introduce nuovi ed efficaci strumenti per rafforzare il contrasto a criminalità e terrorismo, garantire una maggiore protezione dei cittadini, in particolare dei più fragili, e valorizzare il lavoro quotidiano delle nostre Forze dell’ordine'- Così il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ha commentato l'approvazione al Senato in via definitiva del decreto sicurezza ora diventato Legge dello Stato con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un’astensione. Le principali novità del decreto
Il nuovo Decreto Sicurezza introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti, con un inasprimento delle pene per diverse condotte, in particolare quelle legate al dissenso e alla protesta sociale. Tra le misure più contestate:
-Criminalizzazione dei blocchi stradali: chiunque ostruisca una strada o una ferrovia, anche senza atti violenti, rischia da sei mesi a due anni di carcere.
-Occupazione abusiva di immobili: chi occupa arbitrariamente un immobile destinato a domicilio altrui può essere punito con una pena da due a sette anni di reclusione, con possibilità di sgombero immediato.
-Norme più severe sulle proteste: le manifestazioni non autorizzate, la resistenza passiva e gli atti di contestazione simbolica vengono assimilati a comportamenti penalmente rilevanti.
-Divieto di vendita di cannabis light: il decreto vieta ogni attività legata alle infiorescenze
di canapa.
-Maggiore tutela per le forze dell’ordine: viene istituito un fondo speciale fino a 10.000 euro per coprire le spese legali degli agenti coinvolti in procedimenti giudiziari legati al servizio.
 

Le reazioni politiche
Cinquestelle e Alleanza Verdi-Sinistra hanno inscenato una protesta sedendosi simbolicamente al centro dell’emiciclo di Palazzo Madama, urlando “Vergogna, vergogna!” e chiedendo la convocazione urgente della conferenza dei capigruppo. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha inizialmente deciso di non interrompere la seduta, ma ha poi sospeso i lavori per circa mezz’ora.
Il governo ha difeso il provvedimento, sostenendo che rappresenta un passo decisivo per garantire maggiore sicurezza ai cittadini e contrastare fenomeni come le occupazioni abusive e le truffe agli anziani. La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che il decreto rafforza la tutela delle fasce più vulnerabili e degli uomini e donne in divisa.
Dall’altro lato, le opposizioni e le associazioni per i diritti civili denunciano il rischio di derive repressive, sottolineando che il decreto colpisce in particolare le forme di protesta pacifica e le fasce più deboli della popolazione.Il Sap (Sindacato autonomo di Polizia): 'Siamo soddisfatti'Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione del Decreto Sicurezza.
Il segretario generale Stefano Paoloni ha dichiarato che le battaglie storiche del sindacato sono finalmente diventate legge, sottolineando che il provvedimento garantirà maggiore tutela agli operatori di polizia e ai cittadini. Tra le misure più apprezzate dal SAP:
-Aumento del fondo per le spese legali: il tetto massimo per la copertura delle spese peritali e legali nei procedimenti legati a fatti di servizio passa da 5.000 a 50.000 euro.
-Introduzione delle body cam: le telecamere indossabili durante il servizio diventeranno obbligatorie, garantendo maggiore trasparenza e tutela per gli agenti.
-Inasprimento delle pene per violenza contro le forze dell’ordine: chi commette violenza, resistenza o lesioni gravi ai danni degli operatori della sicurezza sarà soggetto a sanzioni più severe.
-Arresto in flagranza differita: sarà possibile arrestare chi, durante le manifestazioni pubbliche, si rende responsabile di danneggiamenti aggravati o altri gravi reati.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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