'Nel comunicato del Centrodestra si legge: “grazie all’azione dei Comuni ricorrenti, si è aperto uno spazio di confronto serio e paritario, che dovrebbe permettere di tutelare i pilastri fondamentali di Aimag: il controllo pubblico, l’occupazione, il mantenimento dell’indotto delle aziende del territorio, il piano industriale e la qualità dei servizi. Inoltre, AIMAG si avvia a diventare il gestore unico del servizio idrico provinciale”. Ecco le “balle” raccontate dal Centro destra.
Controllo pubblico di Aimag: i Comuni dal 65% scendono al 51% cedendo il resto delle quote a Hera la quale, con le Fondazioni di Mirandola e Carpi (che sono soggetti privati), arriva al 49% e quindi con le azioni di qualche comune in uscita diventerebbe padrone di Aimag con un impegno finanziario ridicolo.
Rete idrica provinciale: su Aimag si scaricherebbe la rete idrica provinciale sulla quale Hera ha fatto pochi investimenti, a differenza di quanto fatto da Aimag, per esempio a Carpi. Quindi su Aimag, (in presunte difficoltà finanziarie) graverà il peso di investimenti onerosi e complessi, in un mercato a tariffa regolata con limitati margini remunerativi. Pagheremo anche noi, della Bassa, la ristrutturazione della rete idrica della città di Modena. Hera, più interessata al business dei rifiuti industriali e altro, potrà erogare buoni dividendi ai suoi azionisti. Mentre i Comuni proprietari si accontenteranno di dividendi molto minori di quelli del passato e faranno pagare ai cittadini gli aumenti di tariffe.
Indotto delle aziende del territorio: Hera, che ha un raggio quantomeno regionale, utilizzerà prevalentemente e gradualmente aziende che già operano per Hera. L’indotto del territorio è pura fantasia. E per capire quanto sia penalizzante quella attuale, basterebbe ricordare che nella proposta di Hera del 2023, quella che è poca nota perché ritenuta allora irricevibile, si prevedeva di affrontare la gara dell’idrico con una ATI fra Hera e Aimag dove ciascuno restava responsabile solo delle proprie reti, senza cessione di quote azionarie.