La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook X Youtube Linkedin Instagram Telegram

Spazio ADV dedicata a LG
Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
Spazio ADV dedicata a LG
Articoli Politica

Striscioni abusivi anti-referendum e cartelli strappati, Cgil: 'Sdegno giovani fascisti collegati a Fdi'

Striscioni abusivi anti-referendum e cartelli strappati, Cgil: 'Sdegno giovani fascisti collegati a Fdi'

'I parlamentari della destra, dopo questo vile episodio, sono ancora del parere di fare la chiamata alle armi per l’astensione al voto?'


3 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
'Il Comitato referendario modenese esprime sdegno e condanna per il becero attacco alla campagna referendaria da parte di una associazione giovanile fascista (di fatto collegata alla Giovanile di Fratelli d’Italia) che stanotte ha strappato e lacerato i manifesti per il SI ai quesiti su lavoro e cittadinanza dell’8-9 giugno, affissi nello spazio elettorale assegnato in viale Corassori a Modena, invadendo con striscioni abusivi gli spazi elettorali. Se associazionismo vuole dire strappare i manifesti, di chi la pensa diversamente, allora di queste associazioni non sappiamo che farcene. Con questi attacchi vigliacchi, hanno chiarito ancora una volta da che parte stanno i fascisti: contro la democrazia, contro il voto e contro i referendum'. Così in una nota la Cgil di Modena.
'Questi esponenti di ultradestra si nascondono, sembra che non ci siano, ma invece sono presenti a Modena. Sgombriamo subito il campo da ogni esitazione: diciamo a tutti gli antifascisti e a tutti quelli che hanno a cuore la democrazia, di andare a votare l’8 e 9 giugno. I parlamentari della destra, dopo questo vile episodio, sono ancora del parere di fare la chiamata alle armi per l’astensione al voto? Sono queste le modalità che la destra intende tenere dentro la campagna elettorale?
Di certo, le frasi della seconda carica dello Stato non suonano molto distanti da un’idea di depotenziare i momenti democratici e di voto. Il Comitato referendario modenese, a nome dei 220 Comitati territoriali e aziendali, afferma con forza che, se l’intenzione era quella di spaventarci o indebolirci, non indietreggiamo di un passo, e anzi queste vigliaccate ci fanno capire che stiamo dalla parte giusta, e che c’è un motivo in più per andare a votare. Chiamiamo tutti i democratici e le democratiche, gli antifascisti e le antifasciste di Modena, ad andare al voto l’8-9 giugno. E ci diamo appuntamento tutti e tutte venerdì 6 giugno alla festa di chiusura della campagna elettorale alla Arena Wave di Modena con un grande concerto e tanta voglia di cambiare questo Paese' - chiude la Cgil.
 

Il Pd
'Riscontriamo ancora una volta l'allergia del delirio fascista e razzista al rispetto degli spazi democratici, manifestatosi con l’imbrattamento degli spazi elettorali e lo strappo dei manifesti a favore dei Sì al referendum dell’8 e 9 giugno'. Così Carmelo Belardo, vicesegretario vicario cittadino del Partito Democratico.
'Confessiamo di non essere sorpresi dall’individuazione del Partito Democratico come bersaglio - prosegue Belardo - ma ciò che ci preoccupa è la totale assenza di pudore nell’oltraggio agli spazi della democrazia.
Nonostante si sentano incoraggiati da un clima politico alimentato dalla destra oggi al governo - aggiunge - questi soggetti non hanno compreso che la storia non può essere riscritta e chi ha oltraggiato la dignità del nostro Paese asservendolo alla ferocia nazista e fascista, troverà nella difesa dei valori costituzionali l'antidoto ai rigurgiti che si manifestano. La nostra vigilanza democratica è più viva che mai. Non abbiamo dubbi che le forze dell'ordine individueranno i responsabili di tali fatti e agiranno di conseguenza - conclude Belardo - augurandoci che i partiti e gli esponenti della destra al governo sappiano prendere le distanze da questi comportamenti, condannandoli e sanzionandoli adeguatamente'.La rivendicazione
'Ipocrisia Democratica: il PD finge di opporsi al suo stesso Jobs Act In vista del referendum del 8-9 giugno, Aretè – Spazio Identitario denuncia l’ennesimo atto di ipocrisia politica da parte del Partito Democratico, che oggi si schiera a favore dell’abrogazione di parti del Jobs Act, la stessa riforma che ha ideato, promosso e approvato quando era al governo con Matteo Renzi - così ieri in una nota lo Spazio identitario Aretè aveva rivendicato l'affissione dei cartelli abusivi -.
Il Jobs Act ha rappresentato uno dei momenti più gravi di attacco ai diritti dei lavoratori negli ultimi decenni: precarizzazione diffusa, indebolimento dell’articolo 18 e subordinazione del lavoro alla logica aziendalista. Tutto ciò porta la firma del Partito Democratico. Oggi, in campagna elettorale, gli stessi volti che votarono compatti quella legge disastrosa si presentano come “difensori dei lavoratori” e promotori di un cambiamento che hanno ostacolato per anni. Un voltafaccia che offende l’intelligenza dei cittadini e dimostra come l’unica coerenza del PD sia quella del trasformismo opportunista. Aretè invita tutti i cittadini a non farsi ingannare da chi prima distrugge e poi finge di voler ricostruire. Da chi ha reso possibile il modello di lavoro imposto dal Jobs Act e che oggi ne prende le distanze solo per convenienza elettorale. Basta ipocrisie. Basta finzioni. Serve coerenza, serve serietà'.
Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati