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'Miopi'. Scoccano nuove scintille in Emilia-Romagna, attorno a Modena in particolare, tra i dirigenti Pd e i loro ex compagni oggi riuniti in Articolo 1-Mdp. Il casus belli resta quello delle alleanze nel centrosinistra, in grado anche nei territori di frenare M5s e Lega: chi a sinistra pensa di poter governare senza il Pd o è irresponsabile o vuol perdere per farcela pagare, ha precisato ieri Bonaccini.
'Capiamo le esigenze di galvanizzare i propri militanti con attacchi e insulti agli altri, specie se li si ritiene con supponenza e tristezza di formula 'compagni che sbagliano', ma al segretario Calvano e al presidente Bonaccini consiglieremmo una maggiore applicazione di studio e analisi sul voto in Emilia-Romagna. A partire dal flop di affluenza delle regionali del 2014 sino alle recenti amministrative con le debacle di Piacenza, Vignola, Budrio'.
Lo dice oggi Paolo Trande, capogruppo Mdp in Comune a Modena e tra i dirigenti regionali bersaniani, dopo le parole ieri sera di Calvano e Bonaccini all'inaugurazione della festa provinciale dell'Unita' di Modena, di scena come da tradizione nell'area di Ponte alto tra militanti e volontari storici come Eudes Canali che, nonostante i malumori dell'ultimo anno, alla fine sono rimasti nel partito. Trande ne fa cenno: 'Calvano e Bonaccini, con uno sforzo di immaginazione e ricorrendo alla trita e ritrita iconografia aviopolitica dei 'gufi' tanto cara al loro leader in disgrazia con gli italiani, attribuiscono ad Articolo 1-Mdp desideri incomprensibili ribadendo il mantra, falso e anzi con evidenze contrarie, che o si sta col Pd o si sta con Grillo e Salvini: il tutto- punge Trande- all'inaugurazione di una festa di partito animata anche da una residua parte di compagne e compagni che per noi, al netto dei dissensi politici, rimane un santuario della partecipazione e della democrazia e alla quale guardiamo con rispetto'.
Trande insiste cosi' sui mancati compiti a casa: 'Se si fosse studiato con maggiore attenzione, forse una qualche idea sulla necessita' di aprire il confronto con la sinistra oltre il Pd sarebbe arrivata. Perche' proprio li' c'e' il dato politico di maggiore rilevanza, che spiega le sconfitte: la disaffezione e l'abbandono del popolo della sinistra- ne e' certo Trande- che si rifugia nell'astensione e' la vera scissione. Un popolo, che in minima parte e' confluito nei 5 stelle e che comunque non vota il Pd, o per meglio dire 'PdR' o 'Partito della Nazione', che ha gia' chiuso accordi politici e alleanze con Alfano e Castiglione'. Il co-cordinatore provinciale Mdp rincara la dose citando di nuovo Bologna: 'Forse e' proprio la miopia politica e l'assenza dello studio dei movimenti politici e sociali nell'elettorato- ragiona il bersaniano anche sulla scia delle parole, sulle feste Pd, dell'assessore regionale Mdp Massimo Mezzetti ieri- che spinge il Pd modenese e regionale a non dare vita a confronti politici con la sinistra fuori dal Pd mentre a Bologna invitano Casini e Galletti. E' una loro scelta, che rispettiamo, ma che dimostra come l'opzione neocentrista sia quella oggi prevalente nel Pd'.
Trande, amaro, conclude: 'Non abbiamo mai sperato che la festa de l'Unita', anche se 'l'Unita'' non esiste piu' perche' assassinata da Renzi, non si celebrasse; Grillo, Salvini e la destra in generale hanno vinto tutte le elezioni dalle elezioni europee del 2014, drogate dagli '80 euro' e dalla bassa affluenza, gia' molto prima della fuoriuscita formale di molti di noi dal Pd'. Ma soprattutto, conclude l'esponente Mdp, 'continuare a proporre lo schema 'o il Pd o il populismo' appare poco credibile viste le politiche e le prese di posizione fortemente intrise di demagogia e populismo vieppiu' assunte dal Pd, dal meno tasse per tutti all'aiutiamoli a casa loro'.