Sono i principali elementi emersi dall'intervento del sindaco di Modena Massimo Mezzetti, in risposta ad una interrogazione del consigliere capogruppo Lega Giovanni Bertoldi sulla composizione dell'ufficio stampa del comune di Modena; ufficio nel quale la maggior parte dei giornalisti, dopo la scelta di Mezzetti che ha confermato quella di Muzzarelli di cinque anni fa, dipendono dalla giunta e dall'organismo esecutivo politico. Elemento, quest'ultimo, considerato anche nell'interrogazione come anomalia, simbolo di squilibrio che per volontà politica espressa da Muzzarelli prima e appunto Mezzetti ora, vede la maggior parte dei giornalisti dell'ufficio stampa (3 su 4 o 3 su 5 se consideriamo anche il capo ufficio stampa), assunti per la seconda volta e per altri 5 anni senza concorso e senza avviso pubblico, 'legati' al sindaco anche da un vincolo di mandato.
Ma a proposito di anomalie, ciò che ha fatto davvero notizia e ha generato stupore nelle dichiarazioni del sindaco, è stato il passaggio in cui ha affermato che nel momento in cui ha fatto il suo ingresso in Comune si è trovato un capo ufficio stampa che svolgeva anche le funzioni di portavoce del sindaco, sottolineando inoltre come ciò non fosse esattamente appropriato, anzi fosse poco rispettoso della necessaria trasparenza e neutralità che deve essere espressa appunto Da un capo ufficio stampa che è tale per l'intero Comune, per l'organo istituzionale nel suo complesso, e non del o anche del organismo politico.
Mezzetti in questo passaggio, si è espresso come come se non sapesse che la realtà, almeno ufficiale, non era quella, visto che Muzzarelli aveva nominato un portavoce (Stefano Bellentani) che si occupava anche dei social e che non era certo il capo ufficio stampa (figura ricoperta da Roberto Righetti), come invece affermato da Mezzetti. A quel punto anche l'espressione sul volto del presidente del Consiglio Antonio Carpentieri cambia. Fatto sta che delle due l'una: o Mezzetti non si era accorto che Muzzarelli aveva un portavoce e soprattutto che non era il capo ufficio stampa, e la sua dichiarazione in consiglio è frutto di un semplice errore, o le cose stavano nei fatti come dice lui. Cosa su cui qualcuno, a quel punto, dovrebbe fornire qualche spiegazione, considerando (proprio come dice Mezzetti), che non si tratterebbe di 'una cosa appropriata’. Né per il Comune e, forse, nemmeno per l'ordine professionale - aggiungiamo noi.Un principio di neutralità e di trasparenza che se viene richiamato da Mezzetti nel caso del capo ufficio stampa che è anche portavoce, non viene richiamato quando il riferimento è ai componenti dell'ufficio stampa che dovrebbero rispondere al Comune e al consiglio comunale ma che lui da deciso di porre alle sue dipendenze con incarico fiduciario.