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Ufficio stampa e portavoce, Mezzetti stupisce e racconta una realtà tutta sua
La Pressa
In consiglio comunale, in risposta al capogruppo Lega Bertoldi, il sindaco conferma di avere posto la maggior parte dell'ufficio stampa comunale alle sue dirette dipendenze e svela un inedito doppio ruolo del capo ufficio stampa nella giunta Muzzarelli
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La rivelazione che al suo insediamento chi faceva da portavoce al sindaco era lo stesso capo ufficio stampa, e la conferma che tre su quattro giornalisti dello stesso ufficio stampa del Comune di Modena, già assunti alle dirette dipendenze del suo predecessore sindaco Muzzarelli, sono stati assunti senza avviso e senza bando, alle dirette dipendenze del primo cittadino attraverso l'articolo 90 del Testo Unico che consente di creare uno staff di persone con incarichi di fatto fiduciari.
Sono i principali elementi emersi dall'intervento del sindaco di Modena Massimo Mezzetti, in risposta ad una interrogazione del consigliere capogruppo Lega Giovanni Bertoldi sulla composizione dell'ufficio stampa del comune di Modena; ufficio nel quale la maggior parte dei giornalisti, dopo la scelta di Mezzetti che ha confermato quella di Muzzarelli di cinque anni fa, dipendono dalla giunta e dall'organismo esecutivo politico. Elemento, quest'ultimo, considerato anche nell'interrogazione come anomalia, simbolo di squilibrio che per volontà politica espressa da Muzzarelli prima e appunto Mezzetti ora, vede la maggior parte dei giornalisti dell'ufficio stampa (3 su 4 o 3 su 5 se consideriamo anche il capo ufficio stampa), assunti per la seconda volta e per altri 5 anni senza concorso e senza avviso pubblico, 'legati' al sindaco anche da un vincolo di mandato. Esattamente come è stato e voluto da Muzzarelli. Non solo nel numero dei giornalisti ma anche nei nomi e cognomi. Mezzetti ha tenuto a sottolineare più volte che tutto si è svolto nel rispetto della normativa (e questo nessuno fuori e dentro il consiglio crediamo lo metta in dubbio), ma ciò non toglie che si tratta di un vulnus, una anomalia nel rapporto tra politica e istituzione, non a caso sottolineata sia dai banchi dell'opposizione così come, seppur con toni più soft, dai banchi della maggioranza, nel corso del dibattito.
Ma a proposito di anomalie, ciò che ha fatto davvero notizia e ha generato stupore nelle dichiarazioni del sindaco, è stato il passaggio in cui ha affermato che nel momento in cui ha fatto il suo ingresso in Comune si è trovato un capo ufficio stampa che svolgeva anche le funzioni di portavoce del sindaco, sottolineando inoltre come ciò non fosse esattamente appropriato, anzi fosse poco rispettoso della necessaria trasparenza e neutralità che deve essere espressa appunto Da un capo ufficio stampa che è tale per l'intero Comune, per l'organo istituzionale nel suo complesso, e non del o anche del organismo politico.
Mezzetti in questo passaggio, si è espresso come come se non sapesse che la realtà, almeno ufficiale, non era quella, visto che Muzzarelli aveva nominato un portavoce (Stefano Bellentani) che si occupava anche dei social e che non era certo il capo ufficio stampa (figura ricoperta da Roberto Righetti), come invece affermato da Mezzetti. A quel punto anche l'espressione sul volto del presidente del Consiglio Antonio Carpentieri cambia. Fatto sta che delle due l'una: o Mezzetti non si era accorto che Muzzarelli aveva un portavoce e soprattutto che non era il capo ufficio stampa, e la sua dichiarazione in consiglio è frutto di un semplice errore, o le cose stavano nei fatti come dice lui. Cosa su cui qualcuno, a quel punto, dovrebbe fornire qualche spiegazione, considerando (proprio come dice Mezzetti), che non si tratterebbe di 'una cosa appropriata’. Né per il Comune e, forse, nemmeno per l'ordine professionale - aggiungiamo noi.
Un principio di neutralità e di trasparenza che se viene richiamato da Mezzetti nel caso del capo ufficio stampa che è anche portavoce, non viene richiamato quando il riferimento è ai componenti dell'ufficio stampa che dovrebbero rispondere al Comune e al consiglio comunale ma che lui da deciso di porre alle sue dipendenze con incarico fiduciario. In quel caso la trasparenza e la neutralità sarà garantita, per Mezzetti, dalla professionalità già dimostrata dagli stessi scelti.
Fatto sta che sullo sfondo di questo scenario, rimangono alla finestra le decine di professionisti che hanno visto negata ancora una volta anche solo la possibilità di partecipare a bandi pubblici per incarichi pubblici di addetto stampa, semplicemente perché questi concorsi (se non si considera l'eccezione per il capo ufficio stampa), non vengono più pubblicati. Da dieci anni, per almeno 3 posizioni. In una continuità di merito e di metodo che anche in questo campo distingue, anzi non distingue, Mezzetti dal suo predecessore.
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>
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