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'Un cappio per Salvini', consigliere Pd dopo le scuse deve dimettersi

'Un cappio per Salvini', consigliere Pd dopo le scuse deve dimettersi

Il Pd imponga le dimissioni. I consiglieri non si scelgono per coprire dei target: il giovane, la donna, l'operaio, l'omosessuale, il precario


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Ora il Pd si scusa e dice che si è trattato di un grave errore. E' vero, l'errore è grave e per questo il giovane consigliere Pd Alessandro Neviani di Formigine dovrebbe dimettersi e per qualche anno occuparsi di altro. Semplicemente, senza retorica. Perchè la foga anti-leghista di questo esponente Dem è un'offesa non tanto alla Lega, quanto alla dignità e alla democrazia e allo Stato di diritto conquistato dagli italiani. Dire 'preparemo un altro cappio per Salvini' e insistere inserendo un (infantile) smile a testa in giù, significa due cose. 



Una più grave dell'altra. La prima: rivendicare la correttezza dello scempio di piazza Loreto. Mussolini si macchiò di colpe orribili (prima tra tutte le leggi razziali), ma vale la pena ricordare quale fu il primo cappio (o meglio i primi cappi) evocati da questo consigliere. In piazzale Loreto il corpo di Mussolini, cadavere da ore, fu ricoperto di sputi e venne preso a colpi di pistola mentre sul cadavere della Petacci qualcuno urinò. Il secondo fatto che sta dietro a questa bella pensata dell'eletto Pd è auspicare per Salvini una fine simile. Non dimettersi (o non imporre le dimissioni) di fronte a questi pensieri è semplicemente fuori dal mondo.
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L'essere giovani non è una giustificazione, i consiglieri non si scelgono per coprire dei target: il giovane, la donna, l'operaio, l'omosessuale, il precario e via dicendo. Le persone valgono per quello che valgono indipendentemente dal loro sesso, dalla loro età e dal loro lavoro. Guardi il Pd attentamente la foto di piazzale Loreto del 29 aprile del '45 e tragga le proprie conclusioni.

Leo
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