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'Il vaso di Pandora del mattone si è aperto, ne è uscito un mare di cemento. Le “Manifestazioni di Interesse” a costruire pervenute in Piazza Grande sono 41, ma corrispondono a qualcosa come mille alloggi, tre residenze per anziani, due centri commerciali e tutta una serie di piccole richieste di cui alcune ovviamente più accettabili rispetto al mantra del consumo zero di suolo. Sono i comparti di Via Aristotele, Fratelli Rosselli, Via della Pietra, Strada Formigina e quindi Cittanova e Cognento quelli più impattanti e che, ovviamente, suscitano preoccupazione'. Così in una nota Volta Pagina Modena attacca la giunta Muzzarelli sull'urbanistica.
'Tutti interventi da attuare nei prossimi tre anni in attesa del nuovo Piano Regolatore, che ad essere veloci vedrà la luce solo nel 2024. Il timore è che a questi si aggiungano i 550 di Vaciglio, gli 84 dell’ex Amcm e chissà di quanti altri la fantasia e gli escamotage tecnico-giuridico-urbanistici potranno aumentarne il numero.
Il Consiglio Comunale selezionerà i progetti in base ai 5 criteri contenuti nel bando: riqualificazione urbana, rigenerazione della città esistente, offerta di residenza sociale, mobilità sostenibile e permeabilità dei suoli. Se questi criteri fossero correttamente interpretati, di tutte le proposte se ne approverebbe a fatica si o no una decina. Se così fosse allora vorrebbe dire (la speranza è sempre l’ultima a morire) che lo spirito della “buona misura” della Bonissima (e le proteste di tutta Modena) abbiano influenzato la Giunta. Vorrebbe dire che si è capito, finalmente, che non serve consumare aree vergini ma completare gli interventi in corso, anche con piccoli interventi nelle aree periferiche e soprattutto spingere verso il risanamento degli edifici semiabbandonati e vuoti, consentendone, ove possibile, un aumento di volume - chiude Volta Pagina -. Invece di rifare i piani regolatori contenendo da subito e drasticamente il consumo di suolo, la Regione e il Comune finora hanno deciso di andare decisi verso quello che si prospetta, sino a prova contraria, l’ennesimo mal consumo di territorio. Le scelte che il Consiglio Comunale si appresta a fare si spera siano, oltre che motivate, anche coerenti rispetto ai criteri del bando. Altrimenti si rischia un Black Friday dell’urbanistica'.
Redazione Pressa
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