Un eccesso di liberalizzazione non serve a sostenibilità ambientale e sociale, questo in passato è avvenuto e noi dobbiamo frenarlo come non possiamo permetterci che l'eccesso di vincoli, ad esempio sull'Ers produca un effetto che non sarebbe positivo, quello di edilizia sociale proposta in vendita e non in affitto'.
Con un opera di equilibrismo politico, degno dell'esperienza che ha alle spalle, il sindaco di Modena Massimo Mezzetti sintetizza in cinque righe quattro messaggi politici distinti, o meglio stoccatine, a diversi interlocutori, anche solo per smarcarsi dal fatto che da lì a poco avrebbe votato favorevolmente sia il maxi emendamento presentato da AVS e PD sui singoli punti relativi alle manifestazioni di interesse sia alla delibera complessiva proposta dalla giunta da lui guidata ma sostanzialmente modificata dal maxiemendamento. Da un lato Mezzetti la stoccatina la dà alla precedente amministrazione Muzzarelli, politicamente 'colpevole' di un approccio sbagliato ai temi urbanistici, che condizionava le scelte politiche ai progetti e non il contrario. 'Abbiamo quindi capovolto la piramide, se prima si partiva dalle manifestazioni d'interesse per delineare la città noi oggi abbiamo prima delineato la strategia e poi chiamato gli imprenditori a farci delle proposte su come attuarla, nell'interesse dei cittadini' - sottolineando una linea di demarcazione critica rispetto al suo predecessore.
Dall'altro una stoccatina all'altro approccio per lui sbagliato. Ovvero quello che porterebbe, come nel caso delle proposte della sinistra e del PD (che comunque voterà poco dopo), ad un eccesso di vincoli o di quote di edilizia sociale che romperebbero l'equilibrio tra interessi pubblici (sociali ed ambientali) e interessi privati, che materialmente portano avanti i progetti.
Una stoccatina condita dal richiamo alla sinistra e al PD rispetto ad un altro approccio per lui sbagliato, ovvero l'intervento diretto su una delibera di giunta che già teneva conto di quell'equilibrio anziché attraverso mozioni.
Fatto sta che i distinguo politici del sindaco sono stati sovrastati dalla sua stessa scelta di approvare con il voto tutta la linea sostenuta da PD AVS. Nel merito dei singoli punti modificati e nel metodo, ovvero attraverso la modifica sostanziale della delibera. Anche se risultante come una forzatura nei confronti del consiglio (chiamato a votare una delibera profondamente modificata rispetto a quella presentata), e della stessa giunta, la linea tenuta da PD e AVS è risultata doppiamente vincente. Sia nei confronti dell'amministrazione e della giunta sia nei confronti del centro destra che anziché lasciare nelle mani della sinistra e del PD la vertenza e non votare una delibera che era altra cosa rispetto a quella sulla quale il consiglio era stato chiamato da settimane ad esprimersi, ha comunque riconosciuto come votabile quella delibera, votando contro. Un contro che in quella delibera significa un no anche all'ok alla conformità tecnica, all'interesse pubblico e all'avanzamento allo step successivo dei progetti verso gli accordi operativi che dovranno comunque nuovamente passare dalla discussione e dal voto del Consiglio Comunale.
Il sindaco ha ricordato che il 18 dicembre scadrà la seconda finestra prevista dall'avviso pubblico con nuove manifestazioni d'interesse in arrivo e ha rimarcato la qualità dei progetti di cui la delibera indica la conformità tecnica e l'interesse pubblico, in particolare riguardo alla presenza di edilizia residenziale sociale.
Gi.Ga.


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