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Vigili Vignola fuori dall'Unione, scontro Pelloni-Bonaccini

Vigili Vignola fuori dall'Unione, scontro Pelloni-Bonaccini

Il sindaco: 'Con il parere negativo della Regione in pratica un sindaco non può essere nemmeno più padrone delle funzioni che gli spettano di diritto, come appunto la sicurezza'


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Svolta nel caso 'Vignolexit': a bloccare l'uscita della polizia municipale di Vignola dall'Unione Terre di Castelli voluta dal sindaco leghista Simone Pelloni (che ha aperto uno scontro col Sulpl e col Pd) è direttamente la Regione governata dal presidente, sempre Pd, Stefano Bonaccini (lo stesso Bonaccini che aveva attaccato Pelloni sul caso-Vaccini). Ma Pelloni non molla: 'con il parere negativo della Regione un sindaco non è più padrone delle proprie funzioni: ma noi vogliamo andare avanti'.

“Dopo una consultazione all’interno della maggioranza – spiega il primo cittadino – abbiamo deciso di rinviare di una settimana il consiglio comunale inizialmente previsto per lunedì prossimo, dove si doveva approvare tra l’altro l’atto di revoca, da parte del Comune di Vignola, della convenzione sul Corpo Unico di polizia municipale dell’Unione. E' notizia di oggi l’arrivo di un parere legale, da parte della Regione Emilia Romagna, che sostanzialmente contraddice il parere favorevole già espresso dal Segretario Comunale (e acquisito dall’Amministrazione) sull’uscita di Vignola dal Corpo Unico di polizia municipale - afferma Simone Pelloni -. Si tratta, è bene tenerlo presente, di un parere, sul quale l’Amministrazione Comunale ha intenzione di avviare un confronto con propri legali di fiducia e con gli altri sindaci dell’Unione.
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Con questo parere si apre una sostanziale questione politica. La nostra Amministrazione, legittimata dal voto dello scorso giugno, ha avuto mandato dai cittadini di riorganizzare, come da programma elettorale, la questione della sicurezza a livello locale. Prendo atto che, secondo questo parere, in pratica un sindaco non può essere nemmeno più padrone delle funzioni che gli spettano di diritto, come appunto la sicurezza. Rimane tuttavia ferma la nostra volontà di andare avanti sull’uscita di Vignola dal Corpo Unico. Auspichiamo naturalmente una soluzione bonaria e politica della questione, con la presa d’atto, da parte dei Comuni dell’Unione che sono coinvolti, della volontà espressa dall’Amministrazione vignolese e, di conseguenza, dalla maggioranza degli elettori vignolesi”.

Leo

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