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Giuseppe Pellacani, candidato del centrodestra quattro anni fa e oggi in Consiglio comunale con Energie per l'Italia, stoppa la candidatura a sindaco imposta dalla Lega di Stefano Prampolini.
Una presa di posizione netta quella di Pellacani che, prese le distanze dall'eterno Dc Davide Torrini, assicura anche la sua volontà di non sostenere in alcun caso Giancarlo Muzzarelli (ipotesi ventilata nelle settimane scorse).
Ad oggi del resto la candidatura di Prampolini, voluta dalla mente leghista modenese ex Msi Stefano Vernole, è sostenuta solo dalla Lega.
'Il percorso verso le elezioni amministrative del prossimo anno è stato avviato, ma siamo appena agli inizi e gli assetti sono ben lungi dall’essere definiti. Beninteso, la collocazione del movimento di Stefano Parisi nell’ambito del Controdestra, a Modena come nel resto del paese, è fuori discussione - afferma Pellacani cancellando così l'ipotesi di un sostegno al secondo turno a Muzzarelli -.
Ma senza appiattimenti su posizioni predeterminate, su decisioni già assunte e imposte da altri, su ricette preconfezionate. Noi vogliamo ripartire dalla nostra città, per dimostrare che esiste un modello di governo nuovo, in grado di liberare le persone e la comunità dal peso di una sinistra che da oltre settant’anni fa il bello e il cattivo tempo, occupando ogni spazio e imponendo il pensiero unico. Oggi, peraltro, dopo l’alleanza di Governo fra la Lega di Salvini e il M5S, il Centrodestra che conoscevamo non esiste più e tutte le forze liberali e popolari debbono prenderne atto, facendo un passo avanti, uscendo dai propri steccati, recuperando una vera unità di intenti e di azione per riaffermare con forza i valori che sono loro propri, i valori della democrazia delegata, della persona, della famiglia, delle radici cristiane ed europee, del lavoro, del merito, dell’iniziativa economica privata, dell’attenzione verso i più deboli, verso chi non ce la fa, senza appiattirsi sulle posizioni più radicali di quegli alleati “naturali”, con cui il dialogo rimane aperto, ma senza accettare imposizioni.
A tutte queste forze lancio un invito e un auspicio: avviamo un tavolo di confronto per costruire un progetto di Governo della città serio, credibile, innovativo e una squadra capace, rafforzata dai contributi che possono provenire dalla società civile. Perché non basta vincere le elezioni. Dopo bisognerà anche governare. E bene'.