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Per l'eventuale candidatura a presidente della Regione Emilia-Romagna c'è ancora tempo. Intanto, peò, la leghista Lucia Borgonzoni blinda la coalizione di centrodestra in vista delle prossime elezioni nel 2019.
'La coalizione e il contratto di Governo sono due cose diverse - mette in chiaro Borgonzoni - e la coalizione è quella di centrodestra. Anche in Emilia-Romagna è solida'. La senatrice del Carroccio, sottosegretario alla Cultura del Governo giallo-verde, affronta la questione in mattinata, a margine del convegno su Federico Zeri a Bologna, organizzato dall'omonima Fondazione dell'Alma Mater.
Quello di Borgonzoni è uno dei nomi più papabili come sfidante del governatore Stefano Bonaccini (che ancora deve sciogliere le riserve rivestendo ancora i panni di Godot come fece 4 anni fa) alle prossime regionali in Emilia-Romagna. Sulla sua eventuale candidatura, però la leghista prende tempo.
'Intanto pensiamo ad amministrare e governare bene - afferma - a fare il bene dei cittadini a ogni livello, dal Comune fino a Roma'. Nel frattempo è stato rivitalizzato l'asse del centrodestra dopo l'accordo a Roma tra Lega e 5 stelle. 'La coalizione e il contratto di Governo sono due cose diverse- assicura Borgonzoni- e la coalizione è quella di centrodestra. Lo vediamo nelle Regioni dove abbiamo vinto all'ultima tornata elettorale e lo vediamo dove governiamo in Lombardia, Veneto e Liguria. Quello è l'alveo naturale in cui la Lega sta e porta avanti i suoi progetti'. Anche in Emilia-Romagna, dunque, 'c'è una coalizione solida, i rapporti tra noi non sono mai finiti. Ogni tanto magari la stampa si diverte a creare tensioni, lo vedo anche sull'accordo di Governo a Roma. Ma in realà va tutto bene: c'è una coalizione ed è quella di centrodestra', ribadisce Borgonzoni.
Parole che sembrano smentire le certezze granitiche del commissario leghista modenese Stefano Bargi il quale ha recentemente riaffermato al supremazia leghista e la necessità di imporre candidati alla coalizione di centrodestra con Forza Italia e Fratelli d'Italia costretti a prendere o lasciare. Sappiamo che a Modena il candidato Lega è Stefano Prampolini (fortemente voluto dalla mente leghista Stefano Vernole), nome che gli alleati - nelle parole del commissario - sono costretti ad accettare a scatola chiusa pena una corsa a due: Lega da una parte Forza Italia-Fratelli d'Italia dall'altra (ammesso i vertici di questi due partiti a loro volta divisi al proprio interno trovino una sintesi).
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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