Segretario Pd: 'Pace in Ucraina? Passa da un cattivo accordo per entrambe le potenze'

Una sala piena ieri sera ha fatto da cornice all'incontro promosso a Modena da La Pressa sul tema di come arrivare alla Pace in Ucraina

Una sala piena ieri sera (quasi un centinaio di persone presenti) ha fatto da cornice all'incontro promosso a Modena da La Pressa sul tema di come arrivare alla Pace in Ucraina. Un tavolo eterogeno quello degli ospiti e che ha generato un vero e approfondito incontro tra idee diverse, con la vistosa assenza della prima forza di governo del Paese che sta sostenendo senza se e senza ma l'invio di armi. Fratelli d'Italia, infatti, pur invitata, ha deciso di non partecipare all'incontro con nessuno dei suoi esponenti.
Alla minuziosa ricostruzione storica offerta dallo storico Giovanni Fantozzi sono seguiti gli interventi di Lanfranco Turci di Modena Volta Pagina, di Luciano Lago della Terra dei Padri e del segretario provinciale del Pd Roberto Solomita. Qui sotto il video integrale dell'incontro moderato dal direttore de La Pressa Giuseppe Leonelli.
Proprio da Solomita (video in alto) sono arrivate le parole meno scontate, anche rispetto alla linea nazionale Dem, sul tema dell'invio delle armi e sullo scenario che può condurre a una risoluzione del conflitto.

'La pace può avvenire tecnicamente solo in due modi. O perchè una delle due potenze perde sul campo e credo non sia nè auspicabile nè praticabile quando una delle due forze ha un arsenale nucleare - ha detto Solomita -. Una sconfitta militare completa sul campo non mi sembra infatti nel novero delle cose possibile, a meno che non collasino i sistemi politico-militari interni, uno scenario sul quale inviterei a non scommettere. Sgombrato il campo da questo scenario che, ripeto, non auspicabile, il viatico per la Pace passa necessariamente per un cessate il fuoco, una tregua e infine per un accordo di pace vero e proprio'.
'Ebbene, allora non vi è alternativa a un cattivo accordo per entrambe le potenze, qualcosa di poco digeribile, ma che possa somigliare a qualcosa che si possa riconoscere come giusto. Questa è la linea per la quale io non modo critico e sofferto appoggio la scelta dei parlamentari del Pd che continuano a sostenere l'invio di armi - ha chiuso Roberto Solomita -. Un invio di armi funzionale non alla continuazione di una guerra ininterrotta che ha come obiettivo la sconfitta militare di Putin, bensì finalizzato a un negoziato che non parta dalla resa incondizionata della Ucraina. Su questa base io auspico un nuovo protagonismo europeo dimostratosi in questa fase troppo debole'.
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