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Il Governo deve fare chiarezza sulle possibilità di utilizzo degli autovelox formalmente autorizzati e approvati, nonostante non sia ancora stata prevista la modalità di omologazione come evidenziato in una recente ordinanza della Cassazione. Lo ha affermato l’assessora alla Sicurezza urbana integrata e alla Polizia locale del Comune di Modena Alessandra Camporota rispondendo in Consiglio comunale lunedì 9 settembre a due interrogazioni presentate da Forza Italia e Lega Modena, e illustrate dai rispettivi Capogruppo Piergiulio Giacobazzi e Giovanni Bertoldi. L'autovelox installato all'altezza della uscita 6 della tangenziale Carducci di Modena era finito al centro della discussione rispetto alla sua 'legittimità' nei mesi scorsi quando quel modello corrispondeva a quelli giudicati 'irregolari' in termini di omologazione, e per questo finiti nel mirino della procura di Cosenza che diede via ad una serie di sequestri in tutta Italia.
Alla luce di questi provvedimenti e in attesa di fare chiarezza sulla questione, il Comune di Formigine, per esempio, procedette allo spegnimento dell'impianto attivo in modalità tutor sulla Modena - Sassuolo, In piazza Grande continuò invece regna il silenzio dell'Amministrazione. Almeno ufficialmente. Le uniche reazioni pressoché immediate uscite dal Municipio rispetto alla notizia che il modello di autovelox installato all'uscita 6 della tangenziale Carducci di Modena sarebbe tra quelli giudicati 'irregolari' in termini di omologazione, e per questo finiti nel mirino della procura di Cosenza che diede il via ad una serie di sequestri in tutta Italia, furono quelle dei capogruppo di Forza Italia e Lega, Giacobazzi e Bertoldi che nel merito depositarono due interrogazioni.
'Dopo aver ribadito che lo strumento T-Expeed in dotazione al Comune e collocato in tangenziale in direzione Bologna, in prossimità dell’uscita 6, non è stato oggetto di alcun provvedimento giudiziario, l’assessore ha sottolineato come il numero degli incidenti stradali nel territorio rimanga alto e come la loro gravità sia spesso correlata al tema della velocità. Nell’anello della tangenziale, per esempio, nell’anno in corso la Polizia locale ha già rilevato 212 sinistri, 86 dei quali con feriti. Ma il
Rispondendo alle richieste puntuali di Piergiulio Giacobazzi per Forza Italia e Giovanni Bertoldi per Lega Modena, l’assessore ha ricordato che dal 2020 le violazioni accertate con l’autovelox collocato in tangenziale sono state complessivamente 225.869, con 553 ricorsi. La taratura e la revisione sono periodiche e svolte ogni anno (l’ultima proprio pochi giorni fa: venerdì 6 settembre). Il servizio di assistenza e manutenzione è affidato alla società Sicursat che ne certifica installazione e funzionamento: l’ultimo intervento è stato eseguito il 16 luglio per assistenza informatica su Hard Disk e Ram, mentre il sistema di rilevamento è periodicamente oggetto di taratura dalla società Tesi accreditata presso il ministero delle Infrastrutture. L’apparecchio è stato acquistato nel dicembre 2017, con la consueta procedura sul Mepa, il Mercato elettronico della Pubblica amministrazione, ed è attivo dal maggio del 2018 dopo la fase di sperimentazione.
“Non essendo state riscontrate difformità rispetto alla normativa in vigore – ha spiegato Camporota - e anzi, essendo il dispositivo in regola con taratura e revisione, quindi attualmente certificato come efficiente e funzionante, non si ritiene opportuno sospenderne il funzionamento o addirittura procedere all’annullamento delle sanzioni elevate in assenza di presupposti giuridico-normativi in quanto tale azione comporterebbe ingenti costi per le casse locali oltre che a un ingiustificato danno erariale”.
L’assessora ha aggiunto che lo spegnimento immotivato dello strumento, che è segnalato da ben tre coppie di lampeggianti, fin da oltre un chilometro di distanza, “potrebbe indurre gli automobilisti al non rispetto dei limiti di velocità in tangenziale con indubbio rischio per la sicurezza stradale”.
Insoddisfatti della risposta i firmatati delle due interrogazioni: Per il consigliere Bertoldi “i dispositivi come l’autovelox devono essere utilizzati secondo le regole e non per fare cassa, perché sappiamo che con la scusa della sicurezza vengono piazzati dove si è sicuri di guadagnare. La richiesta di annullare le multe – ha proseguito – era subordinata al fatto di avere uno strumento non omologato, se tutto è in regola, ovviamente nessuno chiede l’annullamento”.
Il consigliere Giacobazzi ha precisato che la domanda principale posta dall’interrogazione era a quale modello sia omologato l’autovelox adottato a Modena: “A quello depositato al Ministero o a uno differente, come è risultato nelle indagini che hanno coinvolto amministrazioni di ogni colore? Questo sarebbe stato il primo controllo da fare e la risposta a questa domanda non l’ho avuta”.
Anche in questo caso le due interrogazioni sono state trasformate in interpellanze che hanno consentito il dibattito consigliare:
Aprendo la discussione per il Pd, Fabia Giordano ha affermato che le sanzioni “non sono frutto di errori del dispositivo, che è conforme e sottoposto a verifiche, ma dei comportamenti scorretti di chi le riceve. La funzione dell’autovelox è preventiva: sospenderne l’uso o annullare le sanzioni sarebbe una scelta irresponsabile che compromette la sicurezza degli utenti della strada”.
Alberto Bignardi ha ricordato che l’autovelox in questione è “installato in modo trasparente e segnalato chiaramente con grande anticipo a dimostrazione della volontà del Comune di promuovere comportamenti responsabili e non di fare cassa. La sicurezza stradale è una priorità assoluta, non possiamo permettere che la strumentalizzazione politica di questa vicenda danneggi il lavoro fatto per proteggere la comunità”.
Per Stefano Manicardi il problema è la violazione del codice della strada da parte degli automobilisti, “è necessario avere strumenti che possono garantire un utilizzo sicuro delle strade da parte di tutti gli utenti. Sembra emergere, invece, l’idea che bisogna punire chi controlla invece di chi viola le leggi”. Anche Vittorio Reggiani ha ricordato che gli autovelox, “che devono avere tutti i crismi della correttezza”, rilevano violazioni dei limiti di velocità, “non si può giustificare queste abitudini contestando alle amministrazioni di voler fare cassa. Inoltre, i fondi messi a bilancio di previsione sono basati su dati di realtà e sono vincolati”.
Il Consigliere Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) ha messo in evidenza la “cifra enorme derivante dalle sanzioni, pari a 22 milioni di euro, inserita nel bilancio preventivo del Comune. Una cifra che per oltre un terzo deriva dai due autovelox cittadini. Questa previsione – ha proseguito – è critica perché fa sì che poi si cerchi di raggiungere la cifra messa a bilancio. E questi stessi numeri sono la sostanziale ammissione che gli strumenti utilizzati non sono utili per limitare le violazioni e l’incidentalità”.
Sempre per Fratelli d’Italia, Dario Franco ha affermato che la sicurezza stradale è minata “dalle condizioni della tangenziale, con continue buche e asfalto inadeguato. Per creare sicurezza bisogna risolvere questi problemi. La stima dei cittadini nei confronti dell’amministrazione – ha aggiunto – deriva anche dal fatto che si utilizzino strumenti omologati. In altri Comuni non sono legali: o qui usiamo autovelox diversi o ci stiamo arrampicando sugli specchi”.
Paolo Barani ha rilevato il fatto che “molti cittadini rinunciano a opporsi alle sanzioni perché, anche se vincessero il ricorso, si vedrebbero compensare le spese, pagando di fatto la stessa cifra della multa oltre alle spese per l’avvocato. Morale: non si fa ricorso, si paga e si sta zitti”. Il capogruppo Luca Negrini ha replicato che “le interrogazioni proposte derivano da un caso nazionale e chiedono un chiarimento sulla legalità degli autovelox. Tutto qui. Non si può provare a far passare il messaggio che il centrodestra difende chi viola i limiti, non ritiene importante la sicurezza stradale o pensa che gli autovelox vengano usati solo per fare cassa perché non è così”.
Per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha ribadito che l’autovelox non è illegale, “se no, sarebbe stato sequestrato”. Per il consigliere “lo strumento serve per accertare la violazione di una norma, quindi serve per applicare la legge”. Sullo stato della tangenziale, Silingardi ha ricordato che la competenza della manutenzione è di Anas, società che dipende dal Governo, “il Comune può solo sollecitarla a fare quello che deve”.
Martino Abrate, di Alleanza verdi sinistra, ha messo in evidenza che tra le cause degli incidenti stradali, come riportato dall’Istituto superiore di sanità, “ci sono in grande maggioranza comportamenti scorretti, tra i quali anche l’alta velocità. L’autovelox, con il suo effetto dissuasivo, è un elemento di prevenzione degli incidenti e uno mezzo per affermare il senso della collettività e del rispetto degli altri”.