Alcuni dei macro dati presentati questa mattina in un aggiornamento stampa on-line dal Direttore Generale dell'Ausl di Modena Antonio Brambilla. 'Numeri tali da giustificare la zona rossa in cui Modena si trova' - ha sottolineato il direttore. Numeri che, come nella prima fase di un anno fa, stanno nuovamente mettendo sotto pressione il sistema ospedaliero e sanitario centrale (strutturato tra Policlinico e Baggiovara), dove è già stata nuovamente sospesa l'attività chirurgica programmata e non di urgenza. Dati che rivelano anche nel merito un'aggravarsi della sintomatologia e conseguentemente nel numero di ricoveri tra fasce che nella prima fase non ne erano quasi interessate. I dati rappesentanti graficamente nelle slide che vi riportiamo, confermano che oggi il numero maggiore di ricoverati è concentrato nella fascia tra i 40 ed i 59 anni, in cura sia negli ospedali dell'Hub modenese sia negli ospedali covid riaperti in provincia. Questi ultimi ad oggi sono 43.
In due settimane i ricoverati in area medica sono aumentati del 72% mentre l'aumento registrato nei reparti i terapia intensiva e subintensiva è stato del 61%

Su 511 posti letto disponibili per i pazienti Covid nella rete distrettuale (417 in area medica, 94 posti tra intensiva e sub-intensiva incrementati negli ultimi giorni) ne sono infatti occupati 500, dopo il trend dell'ultima settimana-10 giorni, e l'eta' media dei ricoverati cala.
'E sembra che i ricoverati stiano un po' peggio, come accade in altre province della regione e non solo. Dei 500 ricoverati Covid positivi, 409 si trovano nei reparti di area medica ordinaria, 33 in terapia subintensiva e 57 in terapia intensiva. Il dato di ricoverati per distretto pone Vignola e Sassuolo in evidenza, come situazioni piu' complicate, ma anche Pavullo e' in linea e anzi 'l'incremento si registra un po' ovunque', riconosce il direttore generale, confermando che 'lo sforzo maggiore' lo portano avanti le strutture piu' ampie, quindi l'hub di Policlinico e Baggiovara cosi' come Sassuolo.
Ma emerge anche un preoccupante +39% di pazienti ricoverati negli ospedali di comunita': ad esempio, l'ospedale di Castelfranco, per ora Covid-free, 'nelle prossime settimane non escluso verra' usato' in chiave coronavirus, anticipa il direttore. Il quale precisa sull'aggiustamento quotidiano per trovare e sistemare posti nei reparti: 'Abbiamo un'unita' di crisi che si occupa di sistemare posti letto e si riunisce tutti i giorni. Ogni giorno monitoriamo, anche per destinare altri posti letto ad altri nuovi ricoverati. Avendo bloccato su input della Regione i ricoveri programmati ha inciso, sicuramente, ma stiamo gestendo grandi numeri anche di soggetti non-Covid. È la grossa differenza rispetto alla prima ondata- insiste Brambilla- dove avevamo invece bloccato tutto. Ma stiamo cercando di mantenere l'attivita' ordinaria, soprattutto in area medica'.
Ci si muove su un filo sottile: 'Stiamo cercando di mantenere un equilibrio che non e' semplicissimo, valutando giorno per giorno come affrontare la situazione e auspicando che gli ultimi provvedimenti- spera Brambilla- permettano di alleviare la pressione su strutture ospedaliere. Al Policlinico fino a 10 giorni fa l'attivita' chirurgia era ripresa all'80-85% ma nelle ultime settimane il trend ci ha rimesso in difficolta', stiamo cercando di gestire e siamo in grado di riadattare e ridestinare posti letto. Lo facciamo appunto tutti i giorni'




