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L'Amministrazione comunale modenese impone il Green Pass anche quando potrebbe evitarlo, e per lo più limitandolo per casi specifici alla categoria dei giornalisti, restringendo deliberatamente e senza obblighi di legge, l'esercizio della loro professione in luogo pubblico. E' il risultato di una scelta organizzativa interna al Comune la cui conferma arriva dalla risposta ai chiarimenti richiesti in merito all'invito a partecipare ad una conferenza stampa in Municipio sul concerto che si terrà in Accademia alla presenza del sindaco. Nell'invito del Comune era specificato che l'accesso alla sala conferenze in Municipio (dove l'accesso è consentito senza Green Pass), non era consentito ai giornalisti senza Green Pass
La risposta dell'Ufficio Stampa non si è fatta attendere: 'L'obbligo del Green Pass, non riguarda la partecipazione alla conferenza stampa ma l'accesso alla sala che, come è noto, fa parte del percorso di visita delle sale storiche del Palazzo comunale dove è imposto il possesso del Green Pass.
Non è stata adottata, quindi, alcuna disposizione specifica per le conferenze stampa e, tantomeno, per l'attività dei giornalisti o per l'accesso agli uffici comunali'
In sintesi, il Comune pur avendo la possibilità dichiarata nella stessa risposta di organizzare conferenze stampa in luoghi pubblici, comunali, e anche solo in una delle tante altre sale 'non storiche' nel Municipio, dove non è necessario avere il Green Pass per accedere, fissa la conferenza stampa negli unici spazi in cui è necessario averlo. Tra l'altro necessario in occasione di visite culturali aperte al pubblico, ovvero in attività che esulano dall'utilizzo limitato nel tempo e negli accessi di una conferenza stampa ad invito.
Con il paradosso che un giornalista invitato a partecipare alla conferenza stampa potrebbe entrare in Municipio come qualsiasi altro cittadino senza Gren Pass per poi essere sottoposto al controllo del Green Pass proprio e solo una volta giunto sulla soglia dell'unico limitato spazio del Municipio in cui il comune ha scelto di organizzare la conferenza stampa, ovvero luogo dove il giornalista è chiamato a svolgere il proprio lavoro su invito del Comune stesso.
Accesso, lo ripetiamo prendendo atto della risposta del Comune, che sarebbe consentito magari in una delle altre sale del Municipio, ma non inserita nel percorso culturale.
Limitando così deliberatamente (e discutibilmente vista la grande quantità di spazi pubblici a disposizioni non inseriti in percorsi storici), l'esercizio di un'attività professionale che diventa servizio pubblico nel momento in cui fornisce voce e spazio alle attività dell'amministrazione pubblica e ad iniziative di interesse pubblico e che, come in questo caso, viene attivata su invito dell'amministrazione pubblica stessa.
E allora a poco vale nei fatti la dichiarazione di intenti, fornita dal Comune attraverso il proprio ufficio stampa nella stessa risposta, di valutare, ove possibile, l'utilizzo di altri luoghi pubblici in cui non è richiesto il Green Pass per organizzare conferenze stampa. Come tra l'altro viene fatto di prassi dalla maggior parte degli enti pubblici e privati, Ausl e Azienda Ospedaliera compresa. Perché nei fatti per il Comune e solo per il Comune (e la conferma arriva dall'invito ad una conferenza stampa nella stessa sala del Municipio fissata domani), così non è. E poco vale, in linea ed un virtù di un principio che esula dall'essere vaccinati oppure no ma riguarda prettamente il Green Pass e la sua applicazione, l'invito ad effettuare un tampone per accedere alla conferenza stampa. Perché a quel punto, vista la non gratuità del tampone, sarebbe come chiedere anche il pagamento di un biglietto per svolgere il proprio lavoro in un luogo pubblico in cui si è stati invitati. Aggiungendo paradosso e paradosso.
Gianni Galeotti
Nella foto, il sindaco Muzzarelli in Municipio alcuni giorni fa. A fianco il consigliere comunale PD Ilaria Franchini