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Gentile direttore,
la pandemia del Covid-19 ha tragicamente infranto lo spesso velo imbevuto nella incompetenza, irresponsabilità e ipocrisia e bilanci risicati, sotto il quale per troppo tempo è rimasto confinato il fragile, dimenticato e doloroso - mondo a parte - popolato dai nostri anziani, dai nostri nonni, una realtà sconosciuta per la maggioranza dei cittadini italiani.
La falce del virus ha mietuto nelle CRA e nelle RSA quasi duemila vite, e insieme alla perdita di tante persone si è perso anche un patrimonio di 'valori e memoria' in quanto furono loro a caricarsi sulle spalle sacrifici enormi e tutto il gravame per la 'rinascita' dell'Italia dalle macerie del dopoguerra, la falciatura ha fatto emergere la zona grigia in cui si colloca questo sistema socio assistenziale territoriale.
E la pandemia è soltanto l'ultima goccia tragica e virulenta che si è abbattuta su questo microcrosmo fragile relegato ai margini e considerato spesso come un peso morto.
Non riduciamo tutti i problemi e le pesanti carenze croniche in seno alle CRA e RSA, note a coloro cui spettano risolverle alla sola pandemia!
Sono diverse le Procure nazionali che hanno aperto dei fascicoli sulla gestione della crisi sanitaria in queste strutture.
A Modena i riflettori della cronaca sono puntati sul San Giovanni Bosco e sull'Opera Pia Santa Maria Luigia. E tutte le altre strutture cittadine, dal Gucciardini al Cialdini, a Villa Parco... tutto bene madama la marchesa?
Grande risonanza ha avuto Villa Margherita a seguito della scomparsa di Anna Caracciolo, operatrice sanitario e rappresentante sindacale, il virus l'ha stroncata a soli 36 anni.
La situazione al suo interno p preoccupante, sono diversi i decessi nella struttura dovuti al Covid-19, e molti sono gli operatori contagiati.
Lo scorso 16 gennaio si tenne una seduta consiliare che all'ordine del giorno aveva un'interrogazione proposta dal gruppo M5stelle proprio su Villa Margherita, i cui lavoratori da diverso tempo manifestavano per le clausole contrattuali poco legittime.
A quella seduta partecipò una folta rappresentanza di lavoratori tra cui anche la cara Anna Caracciolo, e gli accadimenti di questi giorni a seguito della crisi epidemica, fa leggere in retrospettiva la risposta che fu data a quel quesito da alcuni rappresentanti delle istituzioni come un'anticipata sonora 'campana a morte'.
L' assessora competente Pinelli (nella foto), alla quale era indirizzata la domanda, rispose scorinando con dovizia di particolari numeri, dati e norme di legge per poi chiosare con: la questione di Villa Margherita è una materia privata e il pubblico, cioè il Comune, non ha voce su un contratto privato, non puo' fare nulla. Una risposta di direbbe pilatesca?
La struttura si regge anche su ben 31 posti accredidati, cioè posti sostenuti dal pubblico e la qual cosa non dispensa dall'avere una qualche voce in capitolo e quindi una derivante responsabilità?
Per evitare che fosse steso un' altro ed ennesimo telo ipocrita sul tema scottante inerente Villa Margherita, fu chiesta la trasformazione in interpellanza rompendo la prassi istituzionale dallo stesso gruppo proponente.
Fu indegno l'intervento della consigliera Parisi di Modena Solidale che forse era anche in evidente conflitto d'interesse essendo impiegata presso un Caf che ha rapporti sindacali con la stessa sigla del contratto contestato dai lavoratori di Villa Margherita.
Infine la superficialità con la quale liquido' l' argomento il consigliere Cirelli del Pd: dichiarò di ritenere il 'lavoro' una questione troppo importante per parlarne in Consiglio comunale.
In un'altra seduta consiliare poco prima del blocco totale dell''io resto a casa', all'interrogazione di Cirelli sulla qualità del servizo erogato, dello - stato di salute- nelle CRA e nelle RSA, l'assessora al Welfare Pinelli rispose con 'nelle strutture cittadine vantiamo un servizio efficiente, i controlli sono fatti da una apposita commissione, seguiamo tutto da vicino...'. Il Cirelli nella replica si ritenne soddisfatto della rassicurante risposta, e chiuse con: 'abbiamo un ottimo standard'. Già, e un centinaio di decessi.
I fatti sono eloquenti e chiuque ne può trarre le debite conclusioni.
La grave crisi sanitaria in corso ha fatto scoppiare il bubbone per troppo tempo ignorato nella gestione di questo servizio territoriale e presidio per la salute molto importante a livello nazionale, un bubbone conosciuto sia destra sia a sinistra, e sul quale si è stati lontani e distratti, ora che è tragicamente all'onore della cronaca, si cavalca la tigre domata.
Un caro saluto resiliente.
Franca Giordano
Redazione Pressa
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